La Nazionale ora lasci a casa gli azzurri fuggiti nei club

Konya, Anatolia, non è certamente una destinazione turistica molto ricercata

La Nazionale ora lasci a casa gli azzurri fuggiti nei club

Konya, Anatolia, non è certamente una destinazione turistica molto ricercata. È la sede fissata per la sfida di martedì sera tra Turchia e Italia con cui chiudere la deprimente parentesi dello spareggio mondiale finito precocemente a Palermo con la disastrosa eliminazione. A giudicare dal gran numero di defezioni e diserzioni avvenute nelle ultime ore, c'è anche il rischio che il ct Mancini faccia fatica ad allestire uno schieramento di 11 azzurri con relativa panchina. Ed è questo forse l'argomento dal quale bisognerà ripartire nei prossimi giorni quando ci sarà qualche presidente di club che, sfiorando il ridicolo, oserà sostenere che la lega di serie A ha fatto di tutto per aiutare la Nazionale. Ma c'è un secondo aspetto da valutare e su cui bisognerà mettere un bel punto esclamativo. E riguarda non tanto gli azzurri che - in presenza di accertati guai muscolari e fisici (Verratti e Mancini per citare due casi) - hanno ricevuto l'autorizzazione a rientrare nei ranghi dei rispettivi club. Devono curarsi, devono recuperare. A proposito: controlleremo quanti di loro salteranno il prossimo turno e ve ne daremo conto! Il punto della questione è un altro. Al netto degli indisponibili, infatti, Jorginho, Immobile e Insigne hanno tagliato la corda senza alcuna motivazione fisica. Ricordo che ai tempi di Antonio Conte ct, quando capitò all'attaccante napoletano, di chiedere e ottenere di rientrare a Napoli per curarsi da un acciacco, ebbe l'autorizzazione dello staff tecnico unitamente al biglietto di sola andata da Coverciano a Napoli. Non sarebbe stato più convocato, infatti.

Credo che sia venuto il momento, in vista della prossima stagione azzurra, di rimettere in funzione questi provvedimenti capaci di dare l'esempio e di segnare una linea di demarcazione tra rispetto della maglia azzurra e convenienza.

Se i tre citati esponenti della Nazionale campione d'Europa non facessero più parte dei prossimi convocati, beh sarebbe una felice bella ripartenza.

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