Squalifica a vita e multa da 2,5 milioni di dollari. Ma non basta. Donald Sterling, il patron dei Los Angeles Clippers, verrà gentilmente accompagnato alla porta al più presto dal commissioner Nba Adam Silver. Le frasi razziste del proprietario della franchigia angelena «sono profondamente offensive e dannose», nonchè «contrarie al principio di inclusione e allo spirito multiculturale della nostra lega»: Silver non ha avuto pietà, chiedendo anche scusa all'ex stella del basket Usa Magic Johnson al centro della telefonata che ha scatenato il caso. La giustizia del basket professionistico americana, dopo l'intervento del presidente Barack Obama in visita di statoin Malesia, è stata velocissima. Squalifica a vita e maxi multa. Più, agginge Silver, «cercherò di fare tutto ciò che è in mio potere per costringere Donald Sterling alla vendita della società dei Clippers». Aprendo anche alla possibilità che proprio Magic Johnson possa diventarne il nuovo presidente.
Lo scandalo è scoppiato dopo la pubblicazione da parte del sito americano di gossip Tmz di una conversazione tra il miliardario e la fidanzata, V. Stiviano, in cui l'uomo le diceva di «andare pure a letto con i neri ma di non portarli alle sue partite e di non farsi fotografare con loro». Oltre alla gelosia ad aver fatto scattare l'ira del proprietario dei Clippers sarebbe stata una fotografia pubblicata dalla ragazza su Instagram con Magic Johnson, uno dei più grandi giocatori nella storia della pallacanestro di sempre e storica stella dei Los Angeles Lakers.
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