Parma, la meglio gioventù che i club esteri ci invidiano

La squadra di Pecchia è lanciatissima verso la A. Patron Krause pronto a investire 140 milioni per il nuovo stadio

Parma, la meglio gioventù che i club esteri ci invidiano
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Il Parma delle meraviglie, primo in classifica in Serie B da 28 giornate, fa un effetto contagioso.

Intanto per il valore della rosa, tema tanto caro a Fabio Pecchia, l'allenatore che coi suoi giocatori ha costruito una macchina giovane, competitiva e vincente.

Ha improntato sugli uomini il suo successo, prima che sul campo, assemblando pezzi qua e là, ereditati dalle gestioni precedenti, per trasformarli in una fuoriserie per la B dal valore di 60 milioni. Un bello step per chi appena 2 anni fa era fuori dai playoff con gente del calibro di Buffon e Vazquez.

Coi giovani Bonny, Bernabé, Circati, Man e Benedyczak, la stessa squadra ora è prima e i club stranieri (Premier League, Liga e Bundesliga) guardano con interesse il lavoro di Pecchia (i gialloblù hanno moltiplicato il loro valore anche del 150%). Col presidente Krause che sta cominciando a delineare il futuro: unica nota storta, i 125 milioni investiti nel quinquennio. Però i gioielli crescono e il Parma si appresta a mettere il vestito da sera per riaprire le porte del suo (regio) Teatro al mondo del calcio (riflessioni in corso su Federico Cherubini, in uscita dalla Juve, per ricoprire il ruolo di Direttore Generale).

L'altro teatro, il Tardini, le porte le chiuderà per rimettersi a nuovo. Un maquillage che prevede demolizione e ristrutturazione dell'esistente e la rinascita nello stesso luogo dove è stato costruito esattamente 100 anni fa. Nell'area Corporate il progetto del nuovo Tardini è pronto al decollo, ma con un costo di 140 milioni finanziati interamente dal patron americano. Un investimento monstre che sta portando a riflessioni dettagliate, a cominciare dall'asset dei ricavi. Il percorso politico è alle battute finali: si attende il sì della Conferenza dei Servizi poi quello del Comune di Parma che approverà il progetto definitivo a maggio e che è già stato svelato dal sindaco Guerra all'Europa come nuovo polo energetico. Ma perché questa fretta? Sulle tasche dei parmigiani si avvicina minacciosa l'ombra del «Mall», un Urban District mai ultimato, per il quale il costruttore Pizzarotti chiederà un risarcimento di 100 milioni. Il paradosso? Pizzarotti è uno dei soci di minoranza del Parma, uno dei soci del miracolo dalla D alla A. E ora minaccia il Comune, proprio quando Krause è pronto a versare 140 milioni.

Intanto Krause studia il futuro e la A (quasi)

ritrovata con Pecchia.

I tifosi sognano uno stadio temporaneo in provincia per non far traslocare l'entusiasmo ritrovato ed evitare lo scontro con gli ultras. Proprio sul più bello e quando la rinascita del Parma è davvero vicina.

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