Petrucci: "Si parli di medaglie, non di spread"

"Ci auguriamo di dare al Paese delle soddisfazioni". Con una squadra giovane tanto quella di Pechino e nuove leve interessanti. Sperando che per un po' "si parli di sport più che di economia"

Petrucci: "Si parli di medaglie, non di spread"

Ecco cosa faranno - o cosa sperano di fare - gli italiani della delegazione sbarcata a Londra. "Dare al Paese delle soddisfazioni" e possibilmente fare in modo che per un paio di settimane si riesca a parlare "più delle medaglie che di spread". Almeno è quanto si augura Gianni Petrucci, il presidente del Coni.

Le premesse sembrano esserci tutte. "La squadra ha la stessà età di Pechino". E dalle Olimpiadi cinesi si è portata dietro diverse conferme. A cui inevitabilmente si aggiungono anche atleti alla prima esperienza, "belle novità". All'ultima esperienza come presidente del Coni, Petrucci ricorda a tutti gli azzurri che "arrivare qui è molto difficile". Che dunque è lecito essere soddisfatti già adesso, prima ancora di avere portato a casa qualche risultato in termini di medaglie.

"Siamo nell'elite mondiale". Il presidente del Coni ci tiene a ricordarlo, perché "può essere una banalità, ma è la realtà. In un momento dove è difficile restare in cima al mondo in uno sport sempre più globalizzato". Chiede un minuto di silenzio per quanti erano a Pechino e non sono a Londra, "Carlo Carnevali, Franco Ballerini, Candido Cannavò, Edoardo Mangiarotti, Alberto Castagnetti, Vigor Bovolenta".

E un minuto di silenzio si farà anche per le vittime di Monaco '72, morte

nell'attacco dei palestinesi di Settembre Nero. Che il Cio voglia tribure ufficialmente il ricordo agli atleti israeliani o meno, il minuto "lo faremo al villaggio olimpico. La data è da stabilire, ma credo sarà il 28 o il 29".

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