Serata amara quella di ieri per la Roma, eliminata dalla Champions League in seguito al 3-1 (4-3 totale) maturato nella sfida con il Porto. Nervi tesi nel club di Pallotta, alimentati anche dal silenzio di mister Di Francesco. I capitolini hanno pagato un conto molto salato: l'arbitro Cakir, dopo esser stato richiamato dal VAR, ha deciso di assegnare il rigore a favore dei portoghesi per una presunta trattenuta di Florenzi ai danni di Fernando. Ma a scatenare ulteriormente l'ira da parte dei sostenitori della Lupa, è il fatto che per il medesimo evidente fallo su Schick non è stata intrapresa una congrua decisione.
Lo sfogo di Pallotta
Il portavoce dell'ambiente "reazionario" è stato il presidente Pallotta che dall'America ha esplicitato il proprio disappunto: "Lo scorso anno abbiamo richiesto il VAR in Champions perché ci avevano rovinato la semifinale e questa sera, nonostante ci fosse, siamo stati derubati.
Schick è stato atterrato in area, il VAR lo dimostra, e non viene fatto niente. Sono stufo di questa mer*a. Non ho più parole!". A pagare molto probabilmente sarà il tecnico giallorosso, che già da parecchio tempo viveva una notevole situazione di apnea.
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