Ultime dal fronte del lavoro in Qatar: dimissioni e licenziamenti tra i vari cittì, i risultati amari provocano smarrimenti: Roberto Martinez ha lasciato l'incarico di responsabile tecnico del Belgio, Luis Enrique ha concluso, per esonero, il suo lavoro con la Spagna; Gerardo Martino è stato coperto di insulti e altro, in Messico; Paulo Bento ha salutato i coreani di Seul; Louis Van Gaal ha confermato la fine del proprio mandato con l'Olanda; Adenor Leonardo Bacchi, detto semplicemente Tita, non può più fare il ballo del piccione, lo hanno abbattuto, il Brasile cerca un nuovo capo in panchina. Voci mille a Rio, da Guardiola a Mourinho, la lista dei candidati riporta nomi e cognomi illustri ma si prospetta un colpo di scena, la notizia forte arriva da Madrid, la federcalcio brasiliana, l'unica al mondo ad avere vinto venti trofei nelle cinque competizioni internazionali, coppa del mondo, coppa del mondo Under 20 e Under 17, Confederations cup, Torneo Olimpico, sta pensando a Carlo Ancelotti. Un'idea vera, seria, il nostro allenatore attende ulteriori contatti ma fino al duemila e ventiquattro non avrebbe intenzione di lasciare il Real Madrid e il calcio europeo. La CBF, acronimo della Confederaçao Brasileira de Futebol, ha rinviato ogni decisione al mese di gennaio, l'opzione Ancelotti è tra quelle più accreditate. Sarebbe davvero storico che un italiano, proprio nella persona di Carlo Ancelotti, venga assunto per insegnare fucibòl ai pentacampeones del mundo, questo provocherebbe la crisi ideologica ed esistenziale dei nuovi docenti ed opinionisti del calcio totale, della mistica, delle diagonali e dell'intensità.
Ancelotti appartiene alla categoria delle persone normali, che conoscono il calcio perché lo hanno frequentato sul serio mai smarrendo le proprie radici, mai seguendo le mode, mai spacciando formule e segreti. Vogliamo Carlos do Brasil.
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