Senza voucher anche il calcio rischia di finire nel caos. L’allarme arriva dall’Andes, l’associazione nazionale dei delegati alla sicurezza negli stadi, che punta l’indice contro il pericolo di un vuoto normativo capace, potenzialmente, di mandare in bambola l’organizzazione della sicurezza alle manifestazioni sportive.
L'annuncio del governo per anticipare e "disarmare" il referendum di maggio rischia di avere seri contraccolpi se non si adotteranno misure tali da non compromettere i pagamenti in alcuni settori che, proprio sul pagamento tramite voucher, si reggono. Tra questi c'è anche il calcio.
“Con l’abolizione del sistema dei voucher – spiega il presidente Andes, Ferruccio Taroni– si crea un vuoto normativo che penalizza fortemente, allo stato attuale, chi opera nel pubblico spettacolo e anche nel servizio stewarding negli stadi di tutta Italia”.
I motivi, secondo l’organizzazione, sono semplicissimi: “Senza voucher infatti al momento salta anche il contratto di lavoro che teneva in vita molte delle collaborazioni avviate in questo senso. Ad oggi sappiamo già di diverse società che non sanno come comportarsi”.
Occorre trovare subito una soluzione, altrimenti i rischi sono pesanti: “Al momento – continua Taroni - manca un elemento contrattuale che sia valido per lo stewarding, sia esso un primo lavoro o una seconda occupazione. Il rischio concreto è che già per le gare in programma in questo e nel prossimo fine settimana si creino situazione di difficoltà in tutta Italia nel coprire questa lacuna.
Anche perché molti operatori sono stati precedentemente ingaggiati per poi pagarli in voucher, salvo poi adesso doverli pagare diversamente. La speranza è che si trovi subito una soluzione, anche per non dare spazio a zone d’ombra o a soluzioni improvvisate”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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