Spalletti, "carezza" a Zaniolo e "sfratto" a Immobile

Figc e Ct garantisti, torna l'ex romanista: "Non lasciamo soli questi ragazzi". Sul laziale: "Altri stanno meglio di lui"

Spalletti, "carezza" a Zaniolo e "sfratto" a Immobile
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A due mesi e mezzo dal suo arrivo sulla panchina azzurra, è giunto il momento clou per Luciano Spalletti. Una settimana da dentro o fuori per i campioni d'Europa in carica a caccia di un pass per difendere il titolo: «La paura è al nostro fianco, ci camminiamo insieme; ma a Wembley non mi sono trovato in un buio intenso, ho visto molti fasci di luce. Per questo ho detto che dopo quella partita, che abbiamo analizzato, non si torna indietro». L'impronta del tecnico toscano si vede già, le prime quattro uscite della nuova Italia sono stati incoraggianti per il gioco espresso. E le convocazioni per le due sfide chiave confermano il suo modus operandi: fuori gli infortunati, gli acciaccati e chi ultimamente non ha convinto nel proprio club. Si spiegano così le chiamate di Colpani e Cambiaso, due debuttanti assoluti, il ritorno di Jorginho («ora gioca con regolarità, sta meglio ed è qui con noi, aveva sempre espresso questo desiderio») che sopperisce al forfait di Locatelli e alle condizioni non ottimali di Cristante, il nuovo no a Immobile, a pochi giorni dal record di 200 gol con la Lazio. «Io non sconvoco nessuno, lo riteniamo un calciatore importante e lo seguiamo con attenzione - ha detto Spalletti -. Ora mi sembra che gli altri tre che ho convocato (Scamacca, Raspadori e Kean ndr) siano più in condizione, i criteri sono quelli di andare a vincere le partite che andiamo a giocare e convocare i migliori tenendo conto di tante cose».

E a un mese da quando lasciò Coverciano senza il telefonino, sequestrato dai poliziotti scesi a Firenze per interrogare lui e Tonali, scommettitori clandestini, è tornato anche Nicolò Zaniolo (foto). Il presidente Figc Gravina e Spalletti hanno scelto la linea garantista, reinserendo in gruppo un giocatore solo lambito dallo scandalo d'autunno, anche se ancora indagato.

«Era dispiaciuto, forse lui è non così pulito come chi non ha mai giocato a qualcosa, ma ha sempre sostenuto di non averlo mai fatto su situazioni per cui gli erano state mosse accuse - così il ct -. C'è l'aspetto umano, cerchiamo di stare vicini a questi ragazzi, non li lasciamo soli».

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