Dopo Di Luca, il suo compagno Santambrogio. I due corridori che hanno infangato il Giro d'Italia con il loro doping all'Epo non sono attesi soltanto dalla giustizia sportiva: per la prima volta, un inedito che la dice lunga sul clima diverso che si respira nel gruppo, sarà lo stesso Sindacato ciclisti a rivalersi contro di loro.
L'esasperazione dell'intera categoria è ormai evidente, chiaro cambio di rotta rispetto ai silenzi e alle titubanze del passato. Dato il clima di emergenza creatosi, gli organi di rappresentazna hanno rotto gli indugi. Come si legge in una nota dell'Assocorridori, «i ciclisti professionisti italiani condannano fortemente il comportamento di Mauro Santambrogio: se le controanalisi dovessero confermare il ricorso all'Epo, l'Associazionecorridori ciclisti professionisti italiani (Accpi), come già fatto per Di Luca, ricorrerà alle vie legali nei confronti dell'atleta, per il gravissimo danno d'immagine provocato all'intera categoria».
«Il ciclismo - prosegue la nota -
si sta impegnando con tutte le proprie forze per ritrovare credibilitàe affetto agli occhi del pubblico: il gruppo non può più accettare che il comportamento criminale di alcuni danneggi l'immagine dell'intero movimento».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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