Un'altra guerra cancella Wimbledon

Come 80 anni fa. Oggi l'annuncio. Non slitterà perché l'erba non durerebbe

Un'altra guerra cancella Wimbledon

Prima di oggi era successo solo per le bombe cadute intorno a Church Road, che provocarono l'incendio di parte delle tribune dell'All England Lawn Tennis Club. Un aereo della Luftwaffe scaricò cinque bombe sul circolo più prestigioso del tennis mondiale l'11 ottobre del 1940, ma Wimbledon già dal '39 era diventato una base dell'esercito britannico con tanto di mensa nella sala lettura e dormitorio negli spogliatoi. Ottant'anni dopo un'altra guerra mondiale, quella contro il Coronavirus, fa saltare ancora lo Slam più antico: oggi arriverà l'annuncio ufficiale con la precisazione che si tratta di annullamento e non di rinvio, perché le condizioni dell'erba non permetterebbero di giocare il championship in una data diversa da luglio. Perché l'umidità dell'autunno non consentirebbe di giocare sul prato.

Nel 1940 Hitler decise di bombardare Wimbledon soprattutto per colpire gli inglesi in uno dei loro simboli più cari, più carismatici. Così come oggi la resa di Wimbledon è quanto di più simbolico possa esserci nella presa di coscienza dello sport mondiale di fronte all'assedio del virus maledetto. Wimbledon salta come le Olimpiadi, come gli Europei di calcio, in un momento in cui cerchiamo di aggrapparci ai numeri dei contagi e dei guariti, come fosse una lotteria quotidiana piena di speranze. Ma la resa di Wimbledon è un altro colpo alle nostre illusioni. Come Flushing Meadows, che invece di prepararsi agli Us Open sta trasformandosi in ospedale da campo per 350 ammalati, come i vecchi spogliatoi di Wimbledon di ottant'anni fa

Gli inglesi, insomma, sono tornati al sano realismo, dopo le divagazioni del loro premier, e hanno capito che a luglio saremo ancora nel pieno degli effetti della pandemia. Adesso aspettiamo solo gli altri annunci, quelli degli ultimi mohicani, come i signori dell'Uefa con le loro coppe. E a cascata i Lotito, i De Laurentiis e tutti quanti pensano di tornare in campo dopodomani.

Aspettiamo la resa del Tour de France, dopo che i francesi hanno già fatto indignare tutto il mondo del tennis con lo spostamento unilaterale del Roland Garros a settembre, senza capire che, se tutto va bene, si cercherà di salvare i tornei principali solo verso la fine dell'anno, giocando al coperto. Insomma, non solo Wimbledon: il 2020 può essere un anno fantasma per molti albi d'oro.

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