E' un altro tappone di montagna, il secondo del trittico previsto dalla Vuelta in questa fase, 153 chilometri da Oviedo ai Laghi di Covadonga. Salita vera, salita carogna. Alla fine sfreccia sul traguardo una maglia italiana, la maglia Lampre dell'unico team rimasto al nostro Paese in crisi, anche se il corridore non è nostro: si tratta del polacco Niemiec, 34 anni, scalatore d'esperienza, bravissimo a resistere dopo una lunghissima fuga.
Alle sue spalle, battaglia da baraonda tra i big di classifica. Ancora una volta, sono i tre spagnoli Contador (leader della classifica), Valverde e Rodriguez a scatenare la bagarre con una serie continua di attacchi e contrattacchi. Alla fine, il duello iberico sarà vinto allo sprint da Valverde, davanti a Rodriguez e a Contador, staccato di pochissimi metri.
Alle loro spalle, però, ancora ottime notizie per l'Italia: Fabio Aru, la nostra giovane speranza che ha già vinto una tappa di montagna, si difende magnificamente e arriva quinto a pochissimi secondi, battendo in volata niente meno che Froome, il signore del Tour, ancora una volta apparso decisamente in difficoltà a tenere il ritmo dei rivali.
La montagna del grande caos
finisce così per partorire il topolino, lasciando di fatto i giochi di classifica più o meno com'erano alla partenza. Ma oggi è previsto un nuovo match in altitudine: dopo due giorni di fatiche, potrebbe essere quello decisivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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