Il Milan di Stefano Pioli non sta vivendo un buon momento dal punto di vista dei risultati. La bruciante sconfitta subita nel derby contro l'Inter di Antonio Conte ha spedito i rossoneri a meno quattro dai cugini nerazzurri ma con ancora quindici giornate da disputare tutto è ancora in gioco per lo scudetto. Alberto Zaccheroni ex allenatore di Milan, Inter, Lazio, Udinese e commissario tecnico del Giappone crede nella possibilità che il Diavolo possa conquistare il tricolore. In esclusiva per ilgiornale.it, il tecnico di Meldola ha toccato diversi argomenti tra cui la lotta scudetto, la presenza di Ibrahimovic a Sanremo e molto altro ancora:
Zaccheroni, si aspettava una sconfitta così netta da parte del Milan nel derby?
"No, a dire il vero non me l’aspettavo anche se è evidente come questo non sia il momento migliore per il Milan. Ci poteva stare una vittoria dell'Inter perché ha l’organico migliore senza ombra di dubbio ma non così nettamente. I nerazzurri sono stati costruiti per recitare un ruolo da protagonista dato che la Juventus si è ringiovanita, ha cambiato molto e ha attraversato delle difficoltà. Tutti siamo partiti che questo doveva essere l’anno dell’Inter perché c’è voglia di vincere dopo anni difficili. Nessuno si aspettava che si potesse mettere di mezzo in maniera così prepotente il Milan che per mesi si è mantenuto su alti livelli e io penso che sia presto per dare per morti i rossoneri".
Qual è stato il problema reale del Milan nel derby e nelle ultime partite perse?
"Ripeto, ora tutti lo stanno demolendo il Milan, soprattutto a livello mediatico, ma penso che ancora oggi sia la squadra che darà maggiormente fastidio all'Inter, fino alla fine. L'errore nel derby e nelle precedenti sconfitte è stato uno solo: adattarsi al gioco dell'avversario. Guarda caso contro Juventus, Atalanta, Spezia e Inter sono arrivate quattro sconfitte quando il Milan non ha giocato come di consueto tenendo il pallino del gioco. I rossoneri sono abituati a giocare in 30 metri, giocano bene a calcio e non si possono permettere di recietare un altro copione perché lì sono dolori. Il Milan per me è la squadra che gioca meglio al calcio, è l'unica ad aver trovato veramente la quadra, non ha la qualità dell'Inter ma ha delle armi importanti al suo bagaglio da poter sfruttare e gioca bene. Nel derby appena ha alzato il baricentro, nel secondo tempo, ha messo un po' in difficoltà la squadra di Contee e questo vorrà dire qualcosa".
Crede ad una rimonta come fece il suo Milan nel 1998-99?
"Io penso che sia assolutamente possibile. Lei poi è andato sul mio Milan che ha fatto dell'atteggiamento un marchio di fabbrica. Io non ho mai detto ai miei giocatori di adattarsi all'avversario che dovevamo affrontare. Noi abbiamo sempre giocato con le nostre caratteristiche e abbiamo ottenuto un risultato importante in quella stagione. Tornando al Milan attuale, io non so cosa gli dica Pioli ai suoi giocatori ma io non sarei preoccupato ed elencherei solo quello di buono che hanno fatto nel derby e da lì bisogna ripartire. Se il Milan gioca nella metà campo avversario è un conto ma se si snatura troppo perde la sua identità".
Quale squadra la diverte di più in Italia?
"L'Atalanta mi diverte molto, ha un bel gioco, vogliono dominare la partita, ma il gioco è dispendioso perchè unisce qualità e intensità. Il Milan, invece, palleggia meglio, fa girare velocemente la palla, gioca in 30 metri e penso abbia il gioco migliore in Italia. L'Inter ha più qualità, ha più mestiere ed è più cinica rispetto al Milan mentre ad esempio la Juventus non ha linearità in questo momento nel suo gioco".
Il Milan dunque è la sua favorita al titolo?
"Non lo so questo, dico che i 4 punti di vantaggio dell'Inter ora vogliono pur dire qualcosa, non posso dire il contrario. Penso che il Milan sia quella ha trovato la quadra più di tutte e penso che se continuerà per la sua strada, andando avanti con il suo atteggiamento che ha stupito tutti da giugno a oggi potrà far succedere qualcosa di bello anche perché c'è fame e voglia di vincere. Poi chiaro, il Milan deve sperare nel calo delle altre ma ha una strada solo da percorrere ovvero quella di pensare positivo e giocare per 90 minuti con quel tipo di atteggiamento. Io ai giocatori spiegherei solo questo".
Lei avrebbe mandato Ibrahimovic a Sanremo in un momento così delicato della stagione?
"Io mi sono sempre opposto a queste differenze. Io non l’avrei mandato, sono sempre stato contrario a queste cose. Io sono il garante del gruppo, quello che deve prendere le decisioni e i giocatori devono accettarle. Se un calciatore inizia a vedere che ci sono differenze di trattamento può anche non dire niente per rispetto ma dentro di lui non può essere contento perché il trattamento diverso lo percepisce. Il riconoscimento deve essere solo nel contratto ma sul resto no. Poi chiaro che sono affari loro, io parlo dalla mia visione di allenatore".
Il Milan non rischia di stancarsi troppo con l'Europa League?
"Ora la rosa è lunga per competere su più fronti. Ha recuperato tanti giocatori e ne ha presi altri di valore. A me Tomori è piaciuto e non poco quando ha giocato ad esempio e quindi il Milan ce la può fare sia in Europa che in campionato. Ha la squadra più giovane della Serie A, sono freschi e poi il Milan non può avere un calo fisico perché ha un modo di giocare che lo fa stancare poco. Giocando in 30 metri, fanno correre la palla, come faanno a stancarsi? Poi darei priorità al campionato, a 4 punti non mollerei nemmeno una virgola perché credo nelle possibilità di questa squadra. I giocatori del Milan lo sanno che hanno l’occasione della vita perché non sono certi di ripartirsi l'anno prossimo e dunque credo nei rossoneri".
Che idea si è fatto del gioco dell'Inter, le piace?
"L'Inter è in fiducia, è in forma e sta trovando continuità. Conte ha rivitalizzato e trovato la posizione giusta a certi giocatori come Perisic che ha la grande occasione di poter vincere lo scudetto dopo tanti anni in nerazzurro. Anche per i giocatori dell'Inter vale lo stesso discorso di quelli del Milan: hanno la possibilità di scrivere la storia vincendo lo scudetto e spezzando l'egemonia della Juventus che dura da nove anni.
Ripeto, l'Inter è molto fisica, gioca in verticale su Lukaku che fa reparto da solo, non lo sposti via, è tecnico, rapido, potente. Lautaro gli gira attorno ed è bravo ad attaccare gli spazi ma Lukaku fa reparto da solo un po' come lo faceva anni fa Ibra: gli dai palla e poi si costruisce l'azione. Sarà una bella lotta fino alla fine"
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