È di ieri la notizia delle dimissioni di Gianni Vallardi dalla direzione generale del Sole 24 Ore. Secondo la forma del comunicato ufficiale si tratta di un divorzio consensuale «dopo un periodo di intenso e proficuo lavoro, svoltosi con reciproca soddisfazione». In realtà non sembra proprio così, visto che Vallardi è arrivato appena un anno e mezzo fa per risanare i conti in «rosso» affiancando l’ad Donatella Treu, che per qualcuno sarebbe presto stata sostituita proprio dall’ex manager Mondadori. Invece, dopo la nomina di Roberto Napoletano alla direzione al posto di Gianni Riotta (11 mesi fa), gli equilibri sono andati mutando. Anche perché il nuovo direttore ha portato a un incremento del 20% delle vendite del quotidiano in edicola. E, dopo aver fatto anche digerire i contratti di solidarietà, si è ultimamente speso per una linea di sviluppo del gruppo. Non condivisa invece da Vallardi. Di qui, dopo un lungo braccio di ferro, le dimissioni. Che però diventano propedeutiche all’apertura di un altro fronte: quello del futuro assetto del Sole con l’arrivo a primavera del prossimo presidente di Confindustria, uno tra Giorgio Squinzi e Alberto Bombassei al posto di Emma Marcegaglia.
Ebbene, in questa chiave, l’uscita di Vallardi rafforzerebbe la linea degli investimenti di Napoletano, appoggiata da Treu, che troverebbe terreno fertile soprattutto in caso di vittoria di Squinzi. Secondo uno scenario che prevede la presidenza del gruppo editoriale per Marcegaglia (aperta sostenitrice di Squinzi), la permanenza di Treu nel ruolo di ad, con la nomina di un dg meno forte di Vallardi (da lui dipendevano quotidiano e pubblicità) e lo spostamento dell’attuale presidente Giancarlo Cerutti al vertice di Radio24.
Lo schema è ufficioso, anche perché Squinzi ha impostato la campagna elettorale senza promettere poltrone. Ma trova conferme sia nei corridoi di Via Monterosa, sia in quelli di Viale dell’Astronomia, sia all’Assolombarda, dove si svolge un confronto decisivo. In proposito, l’associazione milanese non intende andare alla conta e lascerà libertà di coscienza ai suoi membri di giunta, anche se il clima respirato dopo il confronto indiretto di giovedì scorso sembra essere più favorevole a Squinzi e dunque - in chiave 24 Ore - all’asse sopra descritto.
Prossimo passaggio già lunedì, quando proprio a Milano i tre
saggi di Confindustria, Luigi Attanasio, Catervo Cangiotti e Antonio Bulgheroni, incaricati di raccogliere le preferenze degli imprenditori per la successione ad Emma Marcegaglia, incontreranno gli imprenditori del Nord.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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