«Subaru punta sull'Europa A Milano per crescere ancora»

A causa della crisi diversi marchi automobilistici hanno deciso di lasciare l'Europa. Cosa c'è nel futuro di Subaru? Lo abbiamo chiesto a Toshiki Kageyama, presidente di Subaru Italia. «Nel 2013 - spiega il top manager - abbiamo raggiunto il record di produzione con oltre 800mila vetture, un risultato che premia le scelte strategiche fatte in passato e che ci fa ben sperare per il futuro. A performare in modo strabiliante è stato il mercato Usa che in 2 anni ha visto raddoppiare le nostre vendite, diventando, con oltre 420mila unità, il mercato di riferimento per la nostra Casa madre. Questo non deve far pensare a scenari e strategie orientati esclusivamente al mercato d'Oltreoceano - oltre naturalmente al mercato interno -, perché Subaru vuole essere un player globale presente in tutti i mercati, anche in quello europeo, che sta segnando importanti flessioni. Il board di Subaru ha quindi deciso che rimarrà in Europa, affrontando le difficoltà che sta attraversando. Una scelta che può forse sembrare irragionevole, ma che, di fatto, vuole tener fede a delle precise strategie globali atte a far crescere il brand anche dove sta riscontrando difficoltà».
Trasferire la sede da Ala (Trento) a Milano è un segnale della vostra volontà di continuare a operare in Italia?
«Subaru Italia è nata in provincia di Trento nella metà degli anni '80 e da allora è vissuta in quella realtà. In questo lungo periodo l'assetto societario è cambiato passando, nel 2009, da semplice importatore a filiale diretta della Casa madre, e anche le nostre funzioni e responsabilità sono gradualmente cambiate. Oggi gestiamo commercialmente sei Paesi: Italia, Austria, Slovacchia, Slovenia, Croazia e, dall'autunno 2013, è entrata a far parte del nostro team la Grecia. I volumi di vendita di Subaru sono cresciuti fino a raggiungere le 8.500 unità l'anno. Naturalmente, nonostante le condizioni economiche molto incerte, è nostro obiettivo incrementare le vendite future puntando a 10mila unità l'anno. Per realizzarlo e assicurare un'ulteriore crescita del brand Subaru, è necessario porre basi più concrete per la nostra organizzazione e, inoltre, avere la possibilità di comunicare più da vicino con i nostri partner commerciali, come con i nostri colleghi che lavorano fuori dall'Italia. È per questo che abbiamo scelto di trasferirci a Milano, punto strategico per il Sud Europa e centro focale del business italiano dove poter sviluppare ulteriormente i valori del nostro marchio e affidare i nostri prodotti a più clienti possibili».
Gli obiettivi per il 2014? Con quali strumenti pensate di incrementare le vostre vendite?
«Per il 2014 l'Unrae stima una chiusura che sarà di pochissimo superiore al 2013. Dovremo quindi attendere ancora la vera ripresa del mercato, consapevoli che i 2,5 millioni di veicoli del 2007 difficilmente saranno ripetibili. Nonostante questo scenario, il nostro brand punta ad aumentare la penetrazione nel mercato, passando dall'attuale 0,26% allo 0,30%. Sappiamo che non sarà facile, ma prendendo spunto dalle strategie dettate dalla Casa madre e, soprattutto, sviluppando ciò che più si adatta alla realtà locale, vogliamo essere protagonisti del mercato per far conoscere il nostro prodotto».
Quali sono i modelli su cui punterete di più per conquistare i clienti italiani?
«Con il lancio dei modelli Legacy e Outback alla fine del 2009 e, soprattutto, con l'introduzione della Subaru Xv, Fuji Heavy Industries, pur mantenendo salde le caratteristiche costruttive che hanno contraddistinto il marchio Subaru nel tempo, ha iniziato una fase di rinnovamento che mira a un costante e continuo affinamento, tecnologico e di design, dei prodotti. In quest'ottica sono stati successivamente lanciati Brz - felice combinazione del motore Boxer frontale con la trazione posteriore per ottenere un coupé dalle dimensioni contenute, massima piacevolezza e divertimento di guida - e Forester, riconosciuto fin dall'introduzione sul mercato come un prodotto unico nel panorama automobilistico. Ognuno dei nostri modelli può certamente contribuire non solo all'incremento delle vendite, ma anche a una maggiore visibilità».
Entriamo nei dettagli.
«Il core business resta centrato sui modelli Xv, un prodotto che non ha rivali sul mercato, e Forester, anche se alcune sorprese potrebbero venire dal modello Outback D Lineartronic. Il primo può essere considerato l'uovo di Colombo perché unisce tutte le positività di una vettura “normale” con un'altezza da terra di ben 22 cm. E la dinamica della vettura rimane inalterata grazie al motore Boxer che mantiene il baricentro tra i più bassi della categoria. Forester, invece, può essere un'ottima alternativa al dominio tedesco. Il full model change, lanciato un anno fa, ha portato alla revisione concettuale del modello del 2007, trasformando Forester in un Suv medio a tutti gli effetti. Anche in questo caso ci vengono in aiuto la nostra tecnologia e le nostre caratteristiche costruttive che danno alla vettura un ottimo comportamento dinamico: il sistema di trazione permanente Symmetrical All Wheel Drive, i motori Boxer e il nuovo sistema di assistenza alla guida X-Mode; insomma, i valori che rappresentano l'anima del prodotto. Positive sorprese potrebbero arrivare dal modello Outback D che ora è equipaggiato di cambio automatico a variazione continua Lineartronic. Ancora una volta abbiamo lanciato un prodotto “diverso”, quello che ci si aspetta dal nostro marchio. L'abbinamento motore-trazione-cambio non può essere associato a nessun prodotto automobilistico di altri marchi attualmente commercializzati. In questo modo, Subaru è in linea con il suo motto Peace of Mind, consapevole che solo con la serenità mentale si può raggiungere il vero piacere della guida».
State studiando iniziative particolari per la vostra rete in Italia?
«Recentemente si è deciso di cambiare “strategia operativa” tornando a quelli che erano in passato i valori che contraddistinguevano il nostro marchio. Valori incentrati sulle qualità e le caratteristiche dei nostri prodotti che ci hanno fatto conoscere e che sono, per noi, un punto fondamentale su cui puntare perché abbiamo molto da dire. Abbiamo iniziato una fase di “istruzione” della rete con il preciso compito di “insegnare” le peculiarità del prodotto affinché ogni venditore/dealer possa poi gestire il potenziale cliente nel migliore dei modi senza lasciare nulla di intentato. A supporto di ciò c'è tutta una serie di “opportunità” finanziarie create e cucite su misura del cliente grazie alla collaborazione con la nostra finanziaria Subarufin.

Insomma, stiamo “educando” la rete perché abbia gli strumenti per poter proporre il nostro prodotto nel modo più professionale e completo possibile. Oggi, più che in passato, dobbiamo puntare sull'eccellenza per poter emergere agli occhi soprattutto di chi si avvicina al nostro brand per la prima volta».

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