Tecnica invece di magia. Com'è noioso Tolkien (ri)letto dai sovietici

La ricezione del Signore degli Anelli nel mondo

Tecnica invece di magia. Com'è noioso Tolkien (ri)letto dai sovietici
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La ricezione del Signore degli Anelli nel mondo: Bibbia degli hippies americani, livre de chevet dei neofascisti italiani e... manuale degli ingegneri sovietici! Difficile da credere, ma assolutamente vero, come racconta lo studioso Sacha Cepparulo nel contributo al ultimo numero 24 della rivista diretta da Adriano Monti-Buzzetti Dimensione Cosmica interamente dedicato a J.R.R.Tolkien (per informazioni: dimensionecosmica@gmail.com).

Se oggi, nella Russia putiniana, il professore di Oxford è discretamente tradotto e gode di una meritata fama, tanto che è riemersa sul web una miniserie televisiva ispirata alle avventure degli hobbit (Chraniteli, «Custodi»), realizzata nel 1991 e mai mandata in onda, negli ultimi decenni del secolo scorso, invece, Il Signore degli Anelli apparve soltanto in edizioni parziali e clandestine trasmesse nel circuito dei samizdat. La prima traduzione, e quella di maggior successo, è del 1966, a cura di Zinaida Bobyr' ed è in realtà una rielaborazione dell'originale, così come molte edizioni successive. Il dato curioso che le accomuna tutte è l'attenzione che l'opera suscitò non tanto in campo letterario, quanto in quello scientifico: molti dei traduttori e curatori dell'opera tolkieniana, infatti, erano ingegneri. Come racconta Cepparulo, il sistema scolastico sovietico era completamente basato sulla funzionalità e sulle applicazioni pratiche del sapere, dovute all'altissimo livello di ingegnerizzazione della pedagogia sovietica sin dagli anni Venti, con ricadute grottesche nelle materie umanistiche, anch'esse finalizzate alla funzionalità e al progresso scientifico.

Di conseguenza, anche nella rielaborazione sovietica del Signore degli Anelli scomparvero i riferimenti alla magia e al soprannaturale, sostituiti da Scienza e Tecnica. Ciò che nella Terra di Mezzo non si capisce è soltanto quello che non è ancora conosciuto, ed è compito dell'Ingegnere - non del mago - avviare il processo di analisi che porterà allo svelamento di quello che, alla fine risulterà non essere un mistero. Nel Racconto dell'Anello, titolo dell'adattamento sovietico corrispondente circa a metà del Signore degli Anelli, i rappresentanti di hobbit, elfi, nani, uomini e stregoni sono sostituiti dal Cibernetico, dal Fisico, dall'Ingegnere, dal Coordinatore e dal Chimico i quali, di fronte all'inossidabilità dell'anello si affidano alla scienza, pronta a fornire tutte le risposte: l'anello è un «congegno», «una scheda di memoria che emette informazioni solo se sottoposta a surriscaldamento».

Invece di pronunciare incantesimi, «il Fisico accende l'interruttore, e il misterioso oggetto comincia a emettere un ronzio», permettendo a tutti gli ingegneri di elaborare direttamente e istantaneamente ogni tipo di informazione. I brani tradotti in italiano da Cepparulo sono un paio di paginette, ma più che sufficienti a trasmettere tutta la noia e il grigiore sovietico del Tolkien ai tempi del samizdat.

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