Teheran, proteste e scontri in piazza Giallo su arresti Mousavi e Karroubi

Una manifestazione per chiedere la liberazione dei leader dell’Onda Verde è degenerata in violenza. Ma il governos mentisce gli arresti

Teheran, proteste e scontri in piazza 
Giallo su arresti Mousavi e Karroubi

Teheran - Pesanti scontri a Teheran. Una manifestazione per chiedere la liberazione dei leader dell’Onda Verde, Mir Hossein Moussavi e Mehdi Karroubi è degenerata in violenza tra sostenitori dell’opposizione e forze di sicurezza nelle strade. Secondo il sito web Kaleme gli agenti hanno sparato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Le autorità iraniane avevano schierato migliaia di agenti per le strade della capitale per impedire la manifestazione. Non è ancora chiaro se Moussavi e Karroubi siano stati arrestati e detenuti nel carcere di Heshmatiyah o siano ancora agli arresti domiciliari. 

Il giallo sugli arresti L’Iran è tornato a smentire l’imprigionamento di Hossein Moussavi e Mehdi Karroubi, i leader dell’Onda Verde che, secondo l’opposizione, sono incarcerati in una prigione di Teheran. "Le notizie pubblicate da alcuni media ostili secondo cui Moussavi e Karroubi sono stati trasferiti nel centro di detenzione di Heshmatiyah sono false", ha detto il procuratore generale, Gholam Hossein Mohseni Ejeie, all’agenzia Isna. Anche i familiari dei due capi dell’opposizione hanno confermato la loro incarcerazione.

La versione dei famigliari Già ieri il regime aveva negato che Moussavi e Karroubi, da settimane agli arresti domiciliari per aver sostenuto le manifestazioni anti-regime, fossero stati trasferiti in un carcere. Ma i familiari hanno confermato che i due leader non si trovano più nelle loro abitazioni. "Noi, figlie di Moussavi e (di sua moglie Zahra) Rahnavard, respingiamo categoricamente le notizie che smentiscono il trasferimento dei nostri genitori nella prigione di Heshmatiyeh", si legge in un comunicato diffuso sul sito di Moussavi. "L’unico modo per smentire queste notizie è per noi poterli incontrare immediatamente nella casa di nostro padre". Analoga denuncia da parte dei familiari di Karroubi sul sito Saham News: "l’evidenza mostra che Mehdi Karroubi e Fatemeh Karroubi non sono nelle loro case". Il portavoce del ministero degli Esteri, Ramin Mehmanparast, ha invece declinato ogni commento sulla vicenda, pur precisando che si tratta di un "affare interno" che non può essere strumentalizzato "dall’America e da alcuni Paesi occidentali per cercare di spostare l’attenzione verso questioni irreali". Il riferimento è agli Usa che ieri avevano definito "inaccettabile" l’incarcerazione dei due capi dell’opposizione.

L'appello a Ban Ki Moon Gli attivisti dell’opposizione hanno fatto appello al segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, affinché vengano rilasciati i due leader riformisti secondo più fonti trasferiti giovedì in un carcere della capitale mentre si trovavano agli arresti domiciliari. In una lettera, pubblicata sul sito web d’opposizione Rah-e sabz, si chiede a Ban di "utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere il rilascio dei leader del movimento". Tra i firmatari della lettera figurano lo scrittore Ebrahim Nabavi, il religioso Mohsen Kadivar e l’ex deputato Ali Akbar Mousavi Khoiniha.

"Gli attivisti dell’Onda Verde sono sempre stati non violenti e la sua leadership opera nel quadro di leggi della costituzione iraniana", si legge nella lettera. "Siamo profondamente preoccupati per le loro condizioni (di Mousavi e Karroubi, ndr) - si conclude - e riterremo le autorità iraniane responsabili delle loro vite".

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