"Caso ancora aperto": la Wada non molla Sinner

Nonostante il mancato ricorso, la Wada si prende più tempo per decidere sul caso Sinner richiedendo un supplemento di materiale: cosa può succedere

"Caso ancora aperto": la Wada non molla Sinner
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È incredibile ma potrebbe non esserci ancora la parole fine sul ricorso della Wada (Agenzia mondiale antidoping): anche se sono già scaduti i termini della pronuncia che sarebbe dovuta avvenire entro la mezzanotte di oggi, martedì 10 settembre, con la notizia data questa mattina dal Corriere della Sera del totale proscioglimento di Jannik Sinner da ogni accusa di doping sul caso Clostebol dopo la conferma del Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport) con sede a Losanna (Svizzera), lo stesso quotidiano ha ricevuto successivamente una nota dalla sede dell'Agenzia a Montreal, in Canada, che non mette ancora un punto definitivo su questa vicenda richiedendo una documentazione aggiuntiva all'Itia (Agenzia internazionale per l'integrità del tennis) che aveva subito liberato da ogni accusa il numero uno del tennis mondiale.

Perché il caso non è chiuso

La Wada, infatti, fa sapere che "il caso ancora aperto e l’indagine in corso" appellandosi all'articolo 13.2 del Codice Antidoping (il 13.2.3.5) di uso esclusivo della Wada e non della Nado Italia, l'organo antidoping indipendente per l'Italia. Quell'articolo consente alla Wada di prolungare di altre tre settimane, 21 giorni, i termini necessari per ricorrerre in appello da quanto ha ricevuto il materiale aggiuntivo che avrebbe esplicitamente richiesto alla Itia, l'Agenzia Internazionale per l'integrità del tennis che si occupa dei casi di doping in questo sport. Nel dettaglio, il comma 13.2.3.5 recita che "la scadenza per la presentazione di un ricorso presentato dalla Wada è la successiva tra ventuno giorni dopo l'ultimo giorno in cui qualsiasi altra parte avente diritto di ricorso avrebbe potuto presentare ricorso, o ventuno giorni dopo la ricezione da parte della Wada del fascicolo completo relativo alla decisione".

I nuovi termini per il ricorso

Al Corriere, dunque, gli esponenti dell'Agenzia mondiale antidoping hanno fatto sapere che le quasi 50 pagine iper dettagliate sulla sentenza non sono state abbastanza e che necessitano di altri approfondimenti. James Fitzgerald, un portavoce della Wada, ha confermato che " Si sta tutt’ora esaminando la documentazione sul caso Sinner ricevuta dall’Itia per decidere se presentare ricorso. La decorrenza dei termini è di 21 giorni a partire dal ricevimento della documentazione che da noi è arrivata la settimana scorsa".

Il chiarimento della Wada

A questo punto è logico pensare che non mancano tre settimane da oggi ma un periodo di tempo più limitato: secondo le dichiarazioni di Fitzgerald e calcolatrice alla mano, dunque, mancherebbero fra i 13 e 19 giorni per presentare ricorso al Tas. In questo lasso di tempo, se non ci sarà alcuna pronuncia il caso sarà definitivamente chiuso e archiviato senza ulteriori appendici.

Raggiunta dall'agenzia di stampa La Presse, alla domanda se sono stati richiesti chiarimenti specifici in merito alla sentenza della Itia, dalla Wada hanno risposto che "non è corretto dirlo. In occasione di ogni udienza ci sono documenti aggiuntivi, come osservazioni, relazioni scientifiche e altre informazioni che vengono prese in considerazione dal panel. Questo - concludono - è ciò che la Wada richiederà per considerare la propria posizione. Non è che non siano soddisfatti della decisione, è che richiedono tutte le informazioni".

Le parole di Binaghi

"Sinner è vittima di un incidente non suo ma di terze persone": a dichiararlo è stato presidente della Fitp (Federazione italiana tennis e padel), Angelo Binaghi, parlando del caso Sinner e della richiesta della Wada di avere ulteriore documentazione prima di un suo eventuale ricorso.

"Non mi preoccupa perché mi sembra che il caso sia completamente sviscerato in tutti i suoi aspetti più particolari", sottolineando di essere "fiducioso, diamo tempo agli organi competenti di chiudere completamente il caso".

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