!["Caso doping, Sinner in mezzo a una battaglia politica"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/06/1738862290-23069795-medium.jpg?_=1738862290)
I punti chiave
Una storiaccia: si può riassumere così il vortice nel quale è finito, suo malgrado, Jannik Sinner che a metà aprile conoscerà definitivamente quale sarà il giudizio sul caso clostebol. Secondo il parere di Ahmad Nassar, presidente del sindacato dei tennisti (Ptpa) promosso da Djokovic e altri giocatori, il numero uno del mondo sarebbe anche vittima di una disputa politico-legale tra Itia e Wada, quindi tra l'Agenzia internazionale per l'integrità nel tennis e l'Agenzia mondiale antidoping.
Le accuse di Nassar
"L'intero sistema antidoping è ingiusto", afferma Nassar in un lungo post sul social X dove spiega, punto per punto, come è arrivato a questa conclusione partendo da lontano, dalle origini. "Il sistema antidoping dovrebbe preoccuparsi di catturare i dopati. I dopati sono coloro che cercano di migliorare le proprie prestazioni tramite sostanze illegali", afferma, sottolineando che sono gli stessi tennisti a essere in prima linea per catturare i dopati per uno sport che sia sempre pulito e credibile.
Il caso Sinner
Fatta questa premessa, il presidente del sindacato spiega che le quantità irrisorie che si trovano nel corpo degli atleti (in questo caso non nomina Sinner ma è sottinteso) "non migliorano le prestazioni. Questo è l'inizio dell'ingiustizia per tutti". Nella sua arringa, Nassar spiega cosa accade a chi risulta positivo ai test. "Il sistema di appello deve funzionare per tutti ed essere coerente e fornire a tutti gli atleti il giusto processo e la possibilità di difendersi. Non si tratta di favorire i dopati, si tratta di un sistema che funzioni correttamente e sia legale". Il sindacato è nato per assicurare a tutti gli atleti un sistema equo, rigoroso e completo per tutti, senza nessun tipo di favoritismo evitando che alcune situazioni possano rovinare carriere e reputazione dei protagonisti.
La diatriba politica
Nassar, dunque, accusa il sistema in generale e parla del caso di Jannik che è stato messo "in una situazione ingiusta. L'Itia sostiene di aver seguito il suo processo e le sue regole. La Wada non è d'accordo e sente la necessità di respingere l'Itia". Il presidente del Ptpa specifica che Sinner sia coinvolto "in una disputa politica/legale tra l'Itia e la Wada. E sta ancora aspettando quasi un anno dopo che il suo caso venga completamente risolto. Di nuovo, ciò è ingiusto".
Insomma, è chiaro che il sistema antidoping debba arrivare quanto prima a una revisione e già la stessa Wada, in tempi non sospetti, ha fatto sapere che nei prossimi mesi alcune regole sulle quantità dopanti verranno riviste. Era ora.
Purtroppo, però, il nostro Jannik non ne potrà usufruire. "Come spero sia chiaro ora, questo intero sistema è terribile per gli atleti (come gruppo e come individui), i tifosi e lo sport in generale. Deve cambiare", conclude Nassar.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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