Sinner, il tribunale politically correct peggio della Wada

Depennato dalla lista dei candidati agli oscar Laureus per la categoria "sportivo 2024"

Sinner, il tribunale politically correct peggio della Wada
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Jannik Sinner pensava di aver finito i gradi di giudizio patteggiando i 3 mesi di sospensione per il caso Clostebol, ma non si era accorto che dietro l'angolo è rimasto in agguato il politicamente corretto. La notizia è che la Laureus Foundation, l'ente che organizza quello che viene considerato l'Oscar dello sport, lo ha depennato d'imperio dalla lista della categoria «sportivo dell'anno» perché «pur annotando le circostanze attenuanti, si ritiene che lo stop renda la nomina ineleggibile». Segue la precisazione - bontà loro - che il team del numero uno del tennis è stato avvisato, ma la domanda resta: visto che perfino per la Wada Jannik non è colpevole di doping, ma solo di responsabilità oggettiva, perché deve esserlo per Laureus?

Inutile pretendere risposta: la condanna è già stata eseguita, senza appello e senza Tas. Resta però il fatto che una fondazione finanziata da ricchissimi marchi e con sede a Monte Carlo, e che fa opere meritorie grazie ai suoi grandi ex campioni testimonial, sia inciampata in un giudizio per nulla sportivo.

Come recita il motto di Laureus, «lo sport ha il potere di cambiare il mondo», e il suo ideatore Nelson Mandela forse avrebbe avuto qualcosa da dire dopo 27 anni passati ingiustamente in carcere. Ovvero che gli innocenti vanno difesi, soprattutto quando decidono di pagare colpe che non sono loro. Seguirà dibattito al cocktail, agitato e non mescolato.

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