Le menzogne per avere l'asilo e la mancata espulsione: le falle dietro l'attentato di Monaco

Farhad Noori ha inventato una storia per ottenere l'asilo in Germania ma non è stato creduto: sarebbe dovuto essere rimpatriato ma ha ottenuto il permesso temporaneo

Le menzogne per avere l'asilo e la mancata espulsione: le falle dietro l'attentato di Monaco
00:00 00:00

È stato acclarato che quello di Monaco di Baviera, in cui hanno perso la vita una mamma di 37 anni e il suo bambino di 2, è un attentato islamico. Ed è stato appurato che lo è stato anche quello compiuto due giorni dopo a Villach, in Austria. Entrambi i terroristi, il primo afghano e il secondo siriano, erano residenti in maniera regolare sul territorio europeo. Del siriano non si hanno ancora abbastanza notizie, mentre dell'afghano sono state rese note importanti informazioni che, però, invece di dare risposte aprono a tutta una serie di interrogativi sul funzionamento del sistema di asilo e di permessi di soggiorno e di lavoro in Europa.

Farhad Noori ha dichiarato di essere nato nel 2001 e al momento del suo arrivo in Italia nel 2016 aveva, quindi, ufficialmente 15 anni. È sbarcato a Reggio Calabria ed essendo stato riconosciuto come minore ha avuto accesso a una serie di agevolazioni per l'integrazione in Europa. Nel 2017 è stato trasferito in Germania, dove ha chiesto asilo pochi mesi dopo ma questa gli è stata rifiutata. Un afghano minore, teoricamente, avrebbe avuto diritto di default all'asilo: invece no. Le autorità tedesche hanno ascoltato la versione di Noori e le ragioni per le quali avrebbe voluto la protezione in Germania. Sosteneva che nel suo Paese d'orgine fosse perseguitato, che una banda di criminali era pronta a ucciderlo se fosse tornato in Afghanistan. Una storia frequente tra i richiedenti asilo, che spesso è vera, altre no, ma di base viene presa per buona. Non nel caso di Noori: le autorità non gli hanno creduto e ne hanno rifiutato la richiesta d'asilo.

Ma Noori era ancora minore, quindi non era elegibile per il rimpatrio. Nel 2020, ormai 19enne, gli viene però notificata un'ordinanza di espulsione. Noori non aveva diritto all'asilo, era maggiorenne e aveva mentito alle autorità federali. Ma era il 2020, il mondo era sconvolto dalla pandemia di coronavirus, e ogni decisione è stata rinviata. Nel 2021 sono ripresi i rimpatri ma Noori nel frattempo ha ottenuto un permesso di tolleranza, ossia un permesso di soggiorno temporaneo valido fino ad aprile 2025, che gli permetteva di vivere e lavorare in Germania.

Conduceva una vita di pseudo-lusso, tra palestra e ostentazioni sui social, dove si mostrava anche con la Mini Cooper con la quale ha tentato la strage. Tutto questo nonostante, oltre alle bugie per chiedere l'asilo, pare che su Noori ci fosse un procedimento per aver riscosso indebitamente l'assegno di disoccupazione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica