Il «Tigrepardo», thriller con ironia

Sua eccellenza si svegliò in un lago di sudore». Inizia così l’ottavo thriller di Mariella Alberini, «Il Tigrepardo, delitti e politica», che narra vicende molto reali e sovente agghiaccianti, ma sempre con una sottile vena di ironia. Alla presentazione del libro domani oltre all’autrice ci saranno anche il dottor Mauro Castelli, il colonnello Luciano Garofano, noto comandante del R.I.S. di Parma, e il professor Renato Manheimer. Una lista di voci autorevoli, cui va aggiunta quella di Umberto Veronesi, che per l’amica scrittrice ha compilato una lusinghiera prefazione. Il professore parla infatti di «una storia che potrebbe essere reale, nel suo intreccio che spazia nell’ultimo ventennio della nostra storia, alternando episodi recenti a fatti accaduti anni prima in un flash-back della memoria e delle emozioni sospese nel tempo e nello spazio, mai uguali a se stesse, volubili, a volte sincere o calcolate, passionali e manipolate, assetate di potere, di ambizione e di arrivismo, come in uno specchio della vita». E su tutto questo spiccano due donne dalle molteplici qualità, che si dedicano a far luce su fatti e misfatti: una manager internazionale, geniale detective istintiva capace di scovare i colpevoli fino nei recessi del Palazzo, e una giornalista che squarcia una pesante coltre di nebbia per raccontare ai suoi lettori l’equivoco comportamento di coloro i quali vogliono attirare l’ingenuo lettore.

L’ultimo romanzo di Mariella Alberini è ancora una volta un thriller ricco di colpi di scena cinematografici e rapidi spostamenti, che mantengono alta la tensione fino alle soluzioni finali.
Il Tigrepardo (Macchione editore, pag. 278, euro 16) sarà presentato domani ore 18 alle Messaggerie Mondadori di corso Vittorio Emanuele.

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