Gli studenti italiani? Sono dei copioni. Specie durante i compiti in classe: a rivelarlo è uno studio realizzato dal sociologo Marcello Dei e ben rappresentato nel libro «Ragazzi, si copia. A lezione di imbroglio nelle scuole italiane», edito da il Mulino ed in uscita inn questi giorni. Dal testo emerge che a fare i furbi sono soprattutto i maschi: il 69,2 per cento del campione maschile interpellato, dalla quinta classe delle elementari fino alle superiori, ha detto di farlo «spesso» o «qualche volta». Le ragazze scaltre nel carpire, durante le verifiche, contenuti dai compagni o dai libri nascosti sotto il banco non sono comunque molto da meno: la media, infatti, è del 59,8%.
Il sociologo ha riscontrato che la vocazione a copiare varia da scuola a scuola: lo si fa molto negli istituti tecnici agrari, dove il 45,1 per cento degli studenti ha confessato di farlo frequentemente; nei licei classici, invece, solo l'11 per cento si lascia andare alla pratica delo sbircio. Ma anche il rendimento scolastico è una variabile importante: gli studenti con la media dell'otto copiano appena nel 6,4 per cento dei casi, chi ha un'insufficienza nella materia lo fa una volta su due.
Si inizia a copiare presto: in quinta elementare quasi il 5 per cento dei bambini ammette di copiare spesso, e solo il 25 per cento ha detto di non farlo mai. La materia dove si copia di più è la matematica. Il sociologo ha anche verificato che solo il 24,4 per cento dei docenti interpellati considera il gesto «molto condannabile». Sarcastico il commento del sito internet studenti.
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