Il caso Scurati non è l'unico ad aver agitato le acque in casa Rai nelle ultime ore: a finire nel mirino del web e dei social network è stavolta il conduttore de "L'Eredità" Marco Liorni, accusato dai suoi detrattori di essersi lasciato andare a un elogio del fascismo durante il commento a una delle domande presentate nel suo quiz.
In genere il conduttore è solito fornire un piccolo approfondimento ai telespettatori circa il contenuto dei quesiti che vengono via via proposti ai concorrenti, ma in questo caso la consueta analisi non è proprio andata giù soprattutto al popolo della sinistra, insorto sul web e pronto a sommergere di insulti e critiche l'autore televisivo 58enne. Per questo motivo Liorni si è visto costretto a rispondere agli attacchi con un video postato sul suo profilo X.
I fatti risalgono alla puntata della scorsa domenica 21 aprile: la concorrente impegnata nel gioco delle date, risponde correttamente al quesito inquadrando cronologicamente in modo corretto l'episodio della "giornata della fede", quella della consegna dell'oro allo Stato (18 dicembre del 1935). Liorni effettua il consueto approfondimento della vicenda: "Pensate, tantissime famiglie hanno compiuto questo gesto veramente patriottico, cioè quello di donare la fede matrimoniale alla Patria, con una ricevuta e un anello di nessun valore". Conclusa la breve analisi, il quiz va avanti, ma gli antifascisti sono già sul piede di guerra, e bersagliano i profili di Liorni e della Rai con accuse infanganti.
Finito al centro della bufera, il conduttore de "L'Eredità", ha deciso di intervenire in prima persona, caricando un video per esprimere la propria opinione in merito alla vicenda. "Quando è apparsa quella domanda sullo schermo sono stato da delle forti emozioni, perché tante volte in famiglia se n'è parlato, sia i miei nonni in più di un'occasione che mio padre, il quale era nato proprio in quel periodo", spiega Liorni ai suoi followers. "È stata una giornata di grande sofferenza", prosegue Liorni, "togliersi la fede d’oro per metterne una di ferro in quell’Italia lì era un gesto sofferto ma era anche un gesto di patriottismo. Questo è quello che mi hanno raccontato e quello che dice la storia con lo spirito dei tempi, non con gli occhi di oggi". Donare l'oro in quelle condizioni e nell'Italia di quegli anni significava quindi molto semplicemente compiere un gesto patriottico, ma da qui all'essere accusato di fare propaganda fascista il passo è davvero stato troppo breve.
Dopo di che il conduttore si rivolge proprio ai suoi haters:"Volevo dire a chi ha ritenuto che stessi elogiando il fascismo e anche ai picchiatori del web attraverso la tastiera, che io sono antifascista e quindi non potrei mai fare un elogio del fascismo, non mi verrebbe proprio", precisa."In quel gioco dell’Eredità, dove si va indietro nel tempo, cerco attraverso piccole cose di tornare in quel momento storico.
Mi dispiace per chi ha interpretato in modo diverso", aggiunge ancora Liorni, che poi chiude con una stoccata. "Penso che dobbiamo darci tutti una calmata e confrontarci su questioni costruttive e in modo più civile. Ciao!".— marco liorni (@marcoliorni) April 22, 2024
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