Alla presentazione della nuova stagione di X Factor, come prevedibile, ha tenuto banco Morgan. Intendiamoci, non in versione genio e sregolatezza come al solito. Semplicemente la sua stessa presenza ha fatto notizia per più motivi. Il primo è che si tratta del ritorno nel cast, dopo ben nove anni, di un giudice che detiene il record di vittorie tra tutte le edizioni di X Factor nel mondo. Il secondo è che la sua partecipazione era in forse a causa delle recenti intemperanze del cantautore che, durante un concerto, si è lasciato andare a insulti omofobi contro alcuni spettatori. Del video dell’accaduto, diventato virale, si è parlato a lungo e anche del fatto che nello sfogo estemporaneo Morgan avesse inteso di inveire contro quelle stesse persone suggerendo loro di andare a un concerto di Fedez. Inutile aggiungere che Fedez sia uno dei giudici riconfermati dalla scorsa edizione, assieme a Dargen D’Amico e ad Ambra. Insomma, di cose da precisare e di domande da dribblare (e dribblate a prescindere, a dire il vero) ce ne sono state.
Per prima cosa si sappia che Morgan si è posto come un campione di morigeratezza, un agnellino che l’ha scampata dall’essere un agnello sacrificale. La sua espulsione non è avvenuta perché ai piani alti di Sky hanno apprezzato che l’artista abbia rinunciato a metà del cachet previsto e l'abbia devoluta a un’«associazione che rappresenta valori di inclusione che per Sky sono da sempre importanti». Sarà detto poco più avanti che la rete sta anche promuovendo tra i suoi giornalisti un workshop sul linguaggio inclusivo. La donazione è già stata fatta e ha avuto per destinataria la “casa arcobaleno”, un rifugio per chi, dopo aver fatto coming out, venga rifiutato dalle proprie famiglie. In sostanza, non è dato sapere a quanto ammontasse l’ingaggio mancato di Morgan ma si sa che con la cifra sono stati ristrutturati quattro grandi appartamenti a Milano. «Ho voluto dare concretezza alle mie scuse. È stata occasione di trasformare un errore in altro».
Va detto che Morgan si è presentato in gran forma, per niente agitato, anzi davvero serafico; padrone di una capacità di pensiero illuminante. Ammette con la solita onestà non diplomatica: «la musica è difficile farla in televisione, la musica sta da un’altra parte, vive in un luogo diverso».
L’unica concessione all’eccentrico è stata pettinarsi un paio di volte con le mani il lungo ciuffo bianco che è rimasto poi sospeso in aria, (alla “Tutti pazzi per Mary”), un gesto in cui si è rifugiato alla prima domanda scomoda. Non che abbia risposto in modo tale da mettersi al riparo da nuove polemiche: «Il concerto è stato bellissimo, quella frase (gli insulti omofobi, ndr.) ha colpito così tanto chi ha potuto udire solo quella».
Nel frattempo gli altri non sanno dove guardare. Ambra sembra un po’ stanca e lo dice da sola, è anche simpatica ma soprattutto intelligente. Peccato ce la metta tutta ad apparire tale, risentendosi appena si accorge che forse le verrà attribuita una frase banale (sulla ricerca di spontaneità), puntualizzando invece una serie di ragionamenti che non stonerebbero se uditi nello studio di uno psicanalista. In questo Morgan ha davvero un atteggiamento più rilassato: dà pennellate nell’aria, usa frasi semplici eppure evoca mondi e cultura inestimabile, ti rapisce facendosi capire all’impronta. Quanto a Fedez, è autentico a modo suo e questo è apprezzabile. Non finge. Si mostra come probabilmente si sente; il punto è che lui penserà di apparire tranquillo, invece è entrato nei panni perenni del malmostoso, anzi dello scazzato, per dirla in gergo con una parola che sta anche sul dizionario. Apparirà così anche nella prima puntata vista in anteprima dai giornalisti. Ha un’unica espressione, piuttosto seriosa, che mette in risalto senz’altro i bei lineamenti ma che sembra quella di chi non vorrebbe essere lì alle prese con certe facezie. Guarda spesso il soffitto. In questo suo eterno distacco, che gli conferisce postura immobile e fissità statuaria, il suo famoso tatuaggio assume le sembianze di un dolcevita da intellettuale snob, il che è un po' paradossale. Solo alla fine della conferenza stampa rivela di aver avuto di recente il fuoco di Sant'Antonio; ci scuserà allora, magari è solo convalescente.
Dargen D’Amico è uno scudiero scudato dagli occhiali, nel senso che non prevarica mai gli altri, fa da collante e appare sereno, forse perché non lascia si abbia accesso al volto nella sua interezza.
Il piccolo miracolo è che tra questi quattro individui (brava Ambra a dire che non si tratta di quote maschili e femminili), c’è davvero una sintonia musicale: ognuno è solista, ma allo stesso tempo parte di una concertazione perfetta. Spiccate doti intellettive (se ne facciano una ragione gli odiatori di professione) e sensibilità declinate in maniera diversa, fanno sì che le loro quattro voci si rincorrano in ragionamenti acuti e freddure estemporanee. Se uno dice una parola, gli altri fanno ognuno il proprio contrappunto, in una successione dai tempi comici perfetti.
La nuova stagione di X Factor vede tornare i casting di massa pre-pandemia. Dopo le tradizionali Audition (14, 21 e 28 settembre, sempre su Sky e NOW), arriveranno i Bootcamp (5 e 12 ottobre). In questa fase i quattro al tavolo, per la prima volta nella storia di X Factor, sceglieranno in prima persona i 12 artisti protagonisti del proprio Bootcamp con un nuovo criterio di selezione che permette ai giudici di comporre personalmente la propria squadra senza distinzioni tra solisti e band; sarà la sorte a stabilire chi sarà il primo giudice ad effettuare la propria scelta.
La prima puntata sarà un vero spasso, tra sogni, entusiasmo, talento e qualche adorabile freak.
Rassicurazioni sul fatto che Francesca Michielin avrà risolto i suoi problemi di salute in tempo per partecipare ai live. Intanto si sappia che i giudici di quest'anno sono davvero la miglior squadra possibile. Per noi, 4 sì.
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