New York - Spie russe negli Stati Uniti. A oltre vent'anni dalla fine della Guerra Fredda. Sembra la storiella del giapponese armato nella giungla, invece secondo l'Fbi è tutto vero. Tanto che, ieri, ha compiuto dieci arresti. Per inserirsi nella società americana, avevano assunto, negli anni Novanta, nomi di cittadini statunitensi morti, e per quasi 20 anni sono stati in grado di fornire informazioni sensibili ai servizi segreti russi. Il ministero della Giustizia Usa ha annunciato in serata a Washington l’arresto di 10 spie che operavano da numerosi anni negli Stati Uniti, e una undicesima persona, latitante, è tuttora ricercata. L’obiettivo della loro missione, spiega il Ministero della Giustizia, "era la ricerca e lo sviluppo di contatti in circoli politici americani".
Le accuse Tutti e dieci sono stati accusati di cospirazione a beneficio di un governo straniero (rischiano fino a cinque anni di carcere); nove di loro di riciclaggio di denaro sporco, rischiano fino a 20 anni. Otto delle dieci presunte spie arrestate "avevano da molto tempo incarichi deep cover" per conto di Mosca mentre due facevano parte del programma di intelligence russo, ha precisato l’Fbi.
L'operazione Gli arresti sono stati effettuati ieri a Montclair, in New Jersey, a Yonkers, alle porte di New York, e ad Arlington, in Virginia, a pochi passi di Washington. Le indagini sul loro conto duravano da anni. Tra gli arrestati, sia uomini sia donne, indicati dal dipartimento della Giustizia, solo uno, Mikhail Semenko, ha un nome palesemente russo. Tutti gli altri hanno nomi dal suono inglese, ispanico, italo-americano ("Michael Zottoli", che sostiene di essere un americano di origini canadesi) o greco. Alcuni nomi, secondo fonti del dipartimento della Giustizia citate dalla Cnn, appartenevano ad americani morti. Un undicesimo individuo al centro dell’inchiesta è latitante: è stato identificato come Christopher Metsos.
Messaggi Il governo Usa avrebbe in particolare intercettato un messaggio del quartier generale dell’intelligence russa a Mosca, in cui si diceva che "siete stati inviati negli Usa per una missione a lungo termine. La vostra istruzione, i vostri conti bancari, auto e casa, hanno un solo obiettivo: riempire appieno la vostra missione, ossia cercare e sviluppare legami nei circoli politici americani e inviarci messaggi segreti".
Mosca: "Cose da guerra fredda" Mosca giudica gratuita e strumentale l’operazione che ha portato a dieci arresti e allo smantellamento di une rete di spionaggio negli Stati Uniti. Gli arresti, ha detto Andrei Nesterenko, portavoce del ministero degli Esteri, "non hanno fondamento e sono volte ad altri vergognosi obiettivi. Non comprendiamo la ragione per cui il dipartimento della Giustizia americano abbia fatto un annuncio nello spirito della Guerra Fredda".
"Tali incidenti - ha aggiunto - avvenivano in passato, quando le nostre relazioni erano faticose". "In ogni caso - ha concluso il portavoce - rammarica che tutto ciò accada sullo scenario di quell’azzeramento delle relazioni tra Russia e Stati Uniti annunciato dall’amministrazione americana".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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