Valentino partecipa ad Alta Roma, tra polemiche e contaminazioni arte e moda

La Maison ha aperto le porte per il vernissage di un'Ultima cena fashion di Pistoletto con la direttrice di Vogue, Sozzani, al posto di San Giovanni. Piccioli: «Non torneremo a sfilare a Roma». Ma la Polverini e la Venturini Fendi lanciano appelli per creare il museo Valentino

Silvia Venturini Fendi, neopresidente di Alta Roma, in questi giorni è riuscita a far partecipare per la prima volta alla manifestazione capitolina l'atelier Valentino, ormai orfano del maestro.
Niente sfilata, ma lo storico palazzo di Piazza Mignanelli ha partecipato ad un progetto che esalta l'alto artigianato della capitale, il «made in town» com'è stato definito, e anche la contaminazione tra moda e arte.

La maison Valentino ha dunque aperto le porte agli invitati di Alta Roma per la presentazione di un'originale opera artistica di Michelangelo Pistoletto e ha lasciato liberamente visitare il laboratorio dell'atelier, con le sarte al lavoro sui meravigliosi abiti di alta moda, che il più delle volte si vedono da lontano in passerella. Vestiti elaboratissimi, mostrati a rovescio perchè si vedessero le complicate lavorazioni e la miriade di artistici dettagli, tutto ciò che fa insomma la vera alta sartoria.

Quanto all'opera di Pistoletto, lasciava sorpresi. Su uno specchio lungo una parete, infatti, le immagini fotografiche di tredici personaggi seduti di fronte ad una tavola rimandavano subito all' «Ultima cena» di Leonardo. Solo che al centro, invece di Gesù, c'era lo stesso artista e alla sua destra, con i lunghi capelli biondi simili a quelli di San Giovanni , ecco Carla Sozzani.
Nessun riferimento, per carità, al «Codice da Vinci» di Dan Brown e ai sospetti che accanto al Cristo il maestro («illuminato»?) avesse dipinto una donna chiamata Maddalena e non il giovane e prediletto apostolo.

L'autorevole direttrice di Vogue Italia da qualche anno ha il suo ruolo in Alta Roma, con la quale promuove il concorso per la scoperta dei nuovi talenti «Who's on next?», giunto alla sesta edizione. Quello che ha aperto la kermesse di Alta Roma, presentando i 10 finalisti, 7 per il pret-à-porter e 3 per gli accessori. Rosa Clandestino, Erkan Coruh, Msgm, Dmajuscule, Elisa Palomino, Gail Sorronda e Bragia hanno presentato le loro creazioni, mentre le scarpe e le borse erano di Arnoldo Battois, Jerome C. Rousseau e Claudio Montias Milano. E dopo sono stati festeggiati in una cena sul meraviglioso terrazzo di Villa Medici, sede dell'Accademia di Francia.

Nella versione fashion dell'«L'ultima cena», accanto a Pistoletto e alla Sozzani, gli altri undici personaggi sono tutti giovani stilisti. L'opera s'intitola «Prima scena-La presentazione» ed è uno dei Quadri Specchianti dell'artista, che l'ha creata per sostenere il progetto creativo «Cittadellarte Fashion», officina operativa per lo sviluppo di una moda etica e sostenibile, che ha tra i sostenitori Charlotte Casiraghi.

A Palazzo Mignanelli faceva gli onori di casa lo stilista Pier Paolo Piccioli (che con Maria Grazia Chiuri disegna la griffe). E a chi gli chiedeva se questa partecipazione ad Alta Roma poteva essere l'inizio di un nuovo impegno della maison per il rilancio dell'alta moda romana, ha fatto senza complimenti una doccia fredda: « Valentino non tornerà a sfilare a Roma. La capitale è per i giovani. Noi siamo qui come supporto a Silvia Venturni Fendi, che ce lo ha chiesto. Non c'è bisogno di mettersi in competizione con Parigi. Roma ha un grande valore ma Parigi è un esempio da guardare, per come ha saputo mantenere la sua tradizione dell'alta moda nel tempo».

L'ultima sfilata a Roma di Valentino è stata quella del 2007, per i 45 anni di carriera del grande sarto. L'allora sindaco Veltroni confermò in quell'occasione che nella capitale sarebbe nato il museo dedicato allo stilista. E precisò anche il luogo: l'ex mercato del pesce a San Teodoro. Da allora, non è successo niente e recentemente Valentino ha polemizzato con il Comune, dicendo che esporrà nella sua dimora a Parigi, il prezioso archivio storico dei suoi abiti. Da Roma in molti hanno replicato, ripetendo che il Campidoglio è disponibile ad accogliere Valentino e a dedicargli un museo. Ma non sono seguite iniziative concrete. Evidentemente, dei problemi ci sono.

«Riportare Valentino e il suo progetto del museo a Roma - dice la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, a palazzo Mignanelli - è una cosa su cui mi attiverei: farselo scippare da un altro Paese non ce lo possiami permettere. Valentino fa parte della nostra storia. Val la pena lanciare un appello in quest'occasione». Certo, si tratta di ben 12mila abiti. Ma la Polverini ha risposto: «Roma è piena di palazzi, ci sono strutture grandi abbastanza».

La Venturini Fendi commenta, invece, la dichiarazione di Piccioli, sul fatto che la maison non tornerà a sfilare nella capitale: «Intanto, alla proposta di collaborare al nostro progetto hanno risposto e hanno aperto il Palazzo. Mi è sembrato un passo notevole.

Da parte loro, così come di altri grandi nomi della moda, c'è la disponibilità a collaborare su eventi speciali che coinvolgano i contenuti gusti. Non c'è un'esclusione tout court di Roma. Bisogna solo innovare nel modo giusto. Con i progetti giusti. Noi vogliamo lavorare per far cambiare le cose».

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