Confessione choc di un ex cardinale, accusati undici vescovi di abusi in Francia

La rivelazione nel corso dell'assemblea plenaria della Conferenza episcopale francese a Lourdes. L'ex arcivescovo di Bordeaux confessa: "Mi sono comportato in modo riprovevole con una ragazzina"

Confessione choc di un ex cardinale, accusati undici vescovi di abusi in Francia

"Trentacinque anni fa, quando ero un sacerdote parrocchiale mi sono comportato in modo riprovevole con una ragazzina di quattordici anni. Il mio comportamento ha portato inevitabilmente a conseguenze gravi e durature per questa persona". La confessione di Jean-Pierre Ricard, cardinale francese e vescovo di Bordeaux fino al 2019, è arrivata nel corso di una conferenza stampa organizzata dalla Conferenza episcopale di Francia, riunita a Lourdes per l’assemblea plenaria annuale d’autunno.

Il tema degli abusi e delle proposte per migliorare le misure assunte contro chi si macchia di violenza sessuale è al centro del dibattito dopo il caso di monsignor Michel Santier, esploso nei giorni scorsi dopo le rivelazioni di Famille Chretienne. Dall’inchiesta è emerso come il vescovo di Luçon e di Créteil, dimessosi nel 2019 ufficialmente per motivi di salute, in realtà avesse abbandonato il suo incarico per il coinvolgimento in una vicenda di "abusi spirituali a fini omoerotici". Vittime della perversione, aggravata dalla "strumentalizzazione dei sacramenti, in particolare di quello della confessione", due giovani uomini che negli anni ‘90 erano seguiti spiritualmente dal sacerdote nella diocesi di Coutances.

Sotto inchiesta, secondo quanto rivelato dal presidente dei vescovi francesi, Eric de Moulins-Beaufort, ci sarebbero in totale undici monsignori, compresi Santier e Ricard. "Oggi - ha reso noto - ci sono sei casi di vescovi che sono stati messi in causa davanti alla giustizia del nostro Paese o davanti alla giustizia canonica. Altri due, che non sono più in servizio, sono oggi oggetto di inchieste da parte della giustizia del nostro Paese dopo delle segnalazioni fatte da un vescovo e di una procedura canonica. Un terzo è oggetto di una segnalazione al procuratore che al momento non ha dato risposte".

L'intervento del Papa

Nel comunicato letto oggi, Ricard ha chiesto perdono e ha fatto sapere che lascerà le sue funzioni mettendosi a disposizione delle autorità giudiziarie ed ecclesiastiche. Nato a Marsiglia nel 1944 è stato presidente della Conferenza episcopale francese dal 2001 al 2007. Nel 2001 era stato promosso arcivescovo di Bordeaux da papa Giovanni Paolo II. A nominarlo cardinale, nel 2006 era stato Benedetto XVI, mentre nel 2014 Papa Francesco lo ha nominato membro del Consiglio per l’Economia. Era anche membro dei dicasteri per la Dottrina della Fede, per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

Non è il primo scandalo che coinvole la chiesa francese. Lo scorso anno un’inchiesta indipendente aveva rivelato come dagli anni ’50 in fossero stati 216mila i casi di abusi sessuali perpetrati da membri del clero d'Oltralpe. La commissione Sauvé, che ha prodotto il report, aveva denunciato anche il "carattere sistemico" degli sforzi per coprire gli autori dei reati e aveva chiesto alla Chiesa di risarcire le vittime. Il presidente della Conferenza episcopale francese ha parlato di "dramma spirituale". "Siamo stati tutti scossi, personalmente e nella nostra autorità apostolica", ha detto Moulins-Beaufort durante il discorso di apertura dell’assemblea.

Sul tema è intervenuto anche Papa Francesco, che in una lettera inviata ai presuli riuniti a Lourdes ha chiesto ai vescovi di restare "con gli occhi fissi sulla croce di Cristo" e di "affrontare le ferite del popolo di Dio". Sul volo di ritorno dal Bahrein, inoltre, il pontefice ha aggiunto che la Chiesa è decisa a "chiarire tutto" e a revisionare i "vecchi giudizi non ben fatti" che riguardano i casi di abusi da parte del clero.

"Per un sacerdote l'abuso è come andare contro la propria natura sacerdotale e contro la propria natura sociale, - ha ricordato Francesco - per questo è una cosa tragica e non dobbiamo fermarci, non dobbiamo fermarci".

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