Per quanto la Toscana occupi un posto d'onore nell'immaginario di tanti turisti che approdano in Italia, l'immagine che hanno della nostra terra non ha molto a vedere con lo sci e la neve. Dando un'occhiata alla cartina, la cosa è abbastanza singolare, visto che buona parte della nostra terra è occupata dagli Appennini. Il rapporto dei toscani con la montagna è sempre stato conflittuale, come se, in fondo, non fosse cosa nostra. Vuoi mettere con le nostre spiagge, le isole dell'arcipelago? Il sottoscritto, ad esempio, ha sempre considerato la neve come un enorme fastidio e l'idea di passare una settimana in montagna un invito all'autolesionismo ma non tutti i toscani condividono il mio scetticismo. I miei cugini, ad esempio, sono sempre stati grandi appassionati dello sci. Visto che la sola settimana bianca non riusciva a saziare la loro brama di neve, ogni tanto prendevano la macchina, caricavano gli sci e se ne andavano su per i monti, tra Pistoia e Modena, in una località che non aveva niente da invidiare alle più rinomate stazioni sciistiche delle Alpi.
La cosa veramente singolare è come questo villaggio, fino a pochi decenni fa, era del tutto sconosciuto. A metterlo sulla mappa e renderlo in grado di competere ad armi pari con le varie località alpine furono le imprese di uno sportivo straordinario dal nome singolare, Zeno Colò. La storia di come questo paesino sperduto, dove c'era solo lavoro duro e tanta povertà, sia diventato il punto di riferimento numero uno degli amanti degli sport invernali in Toscana è tanto interessante quanto poco conosciuta. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany, il podcast nel quale provo a raccontarvi la mia Toscana una storia alla volta, vi porterà sulle montagne per parlarvi di come il Falco di Oslo si inventò l'Abetone. Ascolta la storia
Se ascolterete la puntata intera, premendo il triangolino bianco del player qui sopra, scoprirete come l'Abetone abbia ottenuto il suo strano nome, come sia nato grazie ad un'impresa ingegneristica straordinaria e come, nel tempo, fosse diventato un covo di briganti e malfattori. Vi racconterò poi le straordinarie imprese sportive di Zeno Colò, dall'oro olimpico nella discesa, ai trionfi al mondiale fino al record sul chilometro lanciato, che resse per oltre 20 anni. Questo personaggio, oltre ad essere uno dei più grandi sciatori italiani di sempre, fu anche fondamentale nel dotare l'Abetone di infrastrutture moderne, che consentirono di raddoppiare la lunghezza delle piste e rendere la località toscana competitiva con le rivali alpine. Un uomo schietto, onesto come i suoi monti che nessuno si dimenticherà presto.
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