Venezia, la città del romanticismo e della bellezza, delicatamente adagiata su più di 100 piccole isole che ne caratterizzano il singolare tessuto urbano, è una perla rara di arte, storia e cultura. Meta turistica ambita e indiscussa, è la destinazione preferita per chi non riesce a sottrarsi al suo elegante fascino, alla possibilità di perdersi tra calle e canali. Le sue bellezze sono note in tutto il mondo ma Venezia è anche una città misteriosa in grado di preteggere i suoi segreti più nascosti, di preservare da occhi indiscreti luoghi e percorsi insoliti, che così risultano poco conosciuti e famosi, ma perfetti per diventare parte integrante di itinerari personali di pura bellezza. Un tour suggerito dal cuore e dall'istinto, in grado di mostrare una città più intima e segreta, ma non per questo meno intrigante. Scopriamo cinque luoghi poco noti davvero imperdibili.
San Zaccaria e la cripta allagata
Bellissima e a pochi passi da San Marco sorge la Chiesa di San Zaccaria, una costruzione che toglie il fiato a partire dalla facciata in stile quattrocentesco. Entrare nella struttura permette di ammirare opere e manufatti di grande pregio ma anche di scoprire un luogo poco noto e misterioso. Si tratta della cripta nei pressi della cappella di San Tarasio, in corrispondenza di una delle absidi. Scendendo i gradini si raggiungono i sotteranei costituiti da tre navate con colonne e volte a crociera, dove l'acqua è una costante: la cripta, infatti, risulta perennemente allagata come conseguenza diretta dell'acqua alta. Una presenza che rende il tutto più affascinante e unico, con giochi di riflessi e luci senza pari.
Il ponte del chiodo e il ponte del diavolo a Torcello
Si tratta di uno dei ponti più antichi di Venezia, collocato nel sestiere di Cannaregio, e che ha mantenuto la struttura di un tempo. Infatti il ponte del chiodo, costruito in pietra, non presenta protezioni laterali note come bande o spallette. E sempre parlando di ponti non si può non citare quello di Torcello, tra le isole della laguna, noto per l'assenza delle protezioni e per un'antica leggenda. Famoso come ponte del diavolo è simbolo dell'amore tra una giovane di una nobile famiglia veneziana e un ufficiale di Vienna dell'impero asburgico. La vicenda nata durante la dominazione austriaca è legata alla fine tragica dell'amore tra i due giovani, con la ragazza allontanata dalla città dalla stessa famiglia in preda alla vergogna e con la morte del soldato trovato accoltellato. Disperata la giovane chiese aiuto a un amico che, misteriosamente, interpellò una maga che evocò il diavolo. I due si diedero appuntamento al ponte del Torcello il giorno della viglia di Natale, la maga chiamò il diavolo per domandargli le chiavi del tempo e dello spazio. In cambio gli avrebbe offerto le anime di sette neonati non ancora battezzati. Il diavolo acconsentì, la maga gettò le chiavi nel canale e il soldato fece la sua ricomparsa, per ricongiungersi con l'amata e vivere in un'altra dimensione. Dopo sette giorni il diavolo ritornò per reclamare le sue anime e non trovò più la maga che nel frattempo morta durante un incendio. La leggenda narra che il diavolo faccia ritorno ogni anno, ogni 24 dicembre, sotto le mentite spoglie di un gatto nero, in attesa delle sue sette anime.
Le ossa del drago nella Basilica di Santa Maria e San Donato
La Basilica di Santa Maria e San Donato nell’isola di Murano nasconderebbe le ossa di un drago, quale simbolo di un'antica leggenda e delle gesta legate a San Donato. Secondo le storie giunte fino a noi le ossa del santo vennero traslate nella Basilica nel XII secolo, così da celebrare le innumerevoli opere e miracoli a lui legate. Una tra tutte quella di aver sconfitto un mostro orribile, un drago, abbattuto con un semplice segno della croce. A testimonianza del suo valore vennero esposte le ossa dell'animale, in un'area un po' nascosta della Basilica ma a riprova delle capacità del santo. Nonostante presumibilmente siano le ossa di una balena, da sempre si narra siano invece i resti del temibile drago sconfitto da San Donato.
Isola di San Servolo e il manicomio
È un luogo davvero incredibile e immerso nella natura, sull'isola di San Servolo è presente una struttura unica circondata da un parco lussureggiante. Un antico monastero tramutato successivamente in un ospedale per curare i soldati feriti in guerra, e dopo in una struttura per i malati di mente. Un vero e proprio ospedale psichiatrico ora trasformato in Museo del Manicomio, dove è possibile scoprire le cure utilizzate un tempo ma anche la vita dei tanti pazienti presenti. Tra le varie sale che arricchiscono la struttura, ricolme di oggetti e documenti, spicca quella della farmacia settecentesca con i suoi oltre 200 vasi dalle forme singolari.
San Lazzaro degli Armeni
È l'isola amata da Lord Byron, San Lazzaro degli Armeni, e centro spirituale dell'antica comunità dei monaci giunti dall'Armenia. Un luogo unico, mistico, dove nel 1700 i monaci riuscirono a ristrutturare un'area in rovina tramutandola in un monastero operoso, a cui vennero aggiunte nuove costruzioni, ampliamenti vari e una tipografia in grado di stampare innumerevoli opere letterarie, scientifiche e religiose diffuse in 36 lingue e 10 alfabeti.
Nell'antica biblioteca sono presenti circa 170mila volumi, di cui 4.500 sono manoscritti, e pare anche uno rilegato con pelle umana. I monaci si occupano tutt'ora dei bellissimi giardini del luogo, coltivando rose e producendone una marmellata profumatissima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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