Il vicino da evitare in aereo? Quello che ti asfissia davvero

Nella classifica dei peggiori compagni di viaggio, le persone che emanano cattivo odore battono obesi, ubriachi e bambini. Chi non vorremmo mai seduto a fianco

Il vicino da evitare in aereo? Quello che ti asfissia davvero

Troppo banale il sondaggio per sapere chi vorremmo avere sul sedile di fianco durante un volo aereo: Clooney per le signore, la Bellucci per i signori. E poi via andare, verso l’infinito e oltre, senza allacciare le cinture. Però diciamolo: sondaggi così non si portano dietro alcuna curiosità, sono come quelli che ordinano i capi di partito per sentirsi dire consenso più otto, ormai siamo al centodue per cento.
Decisamente più singolare lo studio condotto da Skyscanner, uno dei principali siti del settore viaggi che forniscono comparazioni tra le tante offerte di volo. La domanda rivolta alla spettabile clientela è più o meno questa: dato per scontato chi vorreste avere vicino, dite chi NON vorreste avere vicino in aereo.
Già è curioso che la risposta più prevedibile - «mia moglie, mio marito» - non figuri nella classifica finale. Il che lascia aperte due possibilità: o gli intervistati del campione sono dei grandi romantici, oppure sono dei grandi bugiardi. In ogni caso, bisogna prendere per buone le dichiarazioni di voto.
Nella classifica di sgradimento, al primo posto, con il 35 per cento dei rifiuti, domina quello che a Roma definirebbero Er Puzzone. Memori di esperienze drammatiche, i viaggiatori vivono con l’incubo di ritrovarsi sul sedile di fianco una persona che emana cattivo odore, per i più svariati motivi, nei più svariati modi (non sarebbe per niente poetico metterci qui adesso a stilare un elenco dettagliato delle diverse possibilità). Lo sappiamo purtroppo com’è la situazione: c'è gente che neppure irrotata con idranti all’acqua di colonia perderebbe la sua inconfondibile personalità. L’unica soluzione al problema, soprattutto nelle lunghe tratte intercontinentali, sarebbe lanciare un allarme e far scendere le maschere dell’ossigeno, ma effettivamente si creerebbe poi tutta una serie di complicazioni burocratiche dal difficile superamento. Meglio lasciarsi addormentare, inalando l’anestetico.
Secondo posto: con il 19 per cento dei voti, temutissimo quello che a Milano definirebbero il Ciccio Bomba. Anche qui, poco da discutere: ritrovarsi a contatto di gomito, vicini vicini, su sedili già di per sé compressi, un simpatico Platinette presenta indiscutibili problemi logistici. Non vuoi metterlo in imbarazzo per la sua debordante mole, non sarebbe bello: la soluzione è raccogliersi in posizione fetale e sperare che almeno non debba spogliarsi il maglione. Momento clou del viaggio l’arrivo dei vassoi con la merenda: una buona idea è respingere il proprio e chiudersi in preghiera, chiedendo la grazia che lui sia diabetico grave e debba fare lo stesso.
Completa il podio, con un terzo posto a poche lunghezze (15 per cento), l’ubriaco fradicio. Consapevoli che questa tipologia possa tranquillamente essere assommata alla numero uno, dobbiamo riconoscere come viva comunque di una insopportabilità specifica: l’idea di vederlo vicino alla propria fidanzata per un lungo tempo, ad esempio, evoca subito gli epiloghi più angoscianti. Peggio ancora, però, la sottotipologia «ubriaco triste»: se parte con il racconto della sua vita, è più letale dell’antrace.
Niente da dire, comunque, sul risultato complessivo dell’indagine: subito sotto al podio ci stanno pure i neonati con il 9 per cento, i bambini con il 7, e poi a scendere «persone troppo loquaci» con il 4. Più o meno, il campionario dei pessimi compagni di viaggio può dirsi completo.

Con l’uno per cento viene segnalata persino la «coppia amorosa»: non è ben chiaro a quale titolo, si suppone la specifica tipologia impegnata nel kamasutra d’alta quota. Abbastanza invadente, sì, indubbiamente. Soprattutto se ci tocca fare sponda.

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