Roma - Tre giorni cruciali in Parlamento. Dal decreto legge sviluppo alla tenuta della maggioranza. Il governo, attraverso il ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha preannunciato il voto di fiducia alla Camera sulla conversione in legge del dl sviluppo. E' stato dunque presentato il maxiemendamento "preanunciando l’intenzione del governo di porre la questione di fiducia". mercoledì e giovedì si voterà invece la fiducia al governo, prima alla Camera poi al Senato.
Le modifiche al dl sviluppo Sono quattordici le modifiche al
decreto Sviluppo introdotte con il maxiemendamento su cui il
governo ha posto la fiducia alla Camera. Queste le principali:
CREDITO D’IMPOSTA PER ASSUNZIONI NEL MEZZOGIORNO Salta
la norma che vincolava il ministero dell’Economia a emanare
entro 30 giorni il decreto per stabilire i limiti di
finanziamento garantiti da ciascuna delle regioni del
Mezzogiorno.
Via anche la possibilità, in attesa del consenso della
Commissione europea, di rendere immediatamente operativo il
credito di imposta coprendo gli oneri con il Fas;
TREMONTI TER PER IL SUD Introdotta una clausola di
salvaguardia per la quale i crediti d’imposta possono essere
fruiti fino a esaurimento delle risorse finanziarie;
NOLEGGIO BARCHE E PATENTE NAUTICA Saltano le modifiche
al regime di noleggio giornaliero di imbarcazioni da diporto e
le norme sui requisiti minimi visivi e uditivi per la patente
nautica;
MAGISTRATURA TRIBUTARIA Cancellata la norma che obbligava
i magistrati tributari a decidere l’accertamento esecutivo
entro 180 giorni, pena possibili sanzioni fino alla rimozione
dall’incarico;
SCUOLA Saltano le modifiche al decreto del 2008 che
avrebbero allargato le possibilità di iscrizione alle
graduatorie dei docenti per il triennio 2011-2014;
TAV Non ci sarà la cosiddetta tassa Tav. In commissione
era stato introdotto un sovrapprezzo al canone per il trasporto
di passeggeri sulle linee ad alta velocità, destinando gli
introiti alla diminuzione del costo di accesso
all’infrastruttura ferroviaria per i servizi oggetto di
contratti di servizio pubblico.
Il Pd contro i ministeri al Nord Il Pd presenterà domani un ordine del giorno contro la richiesta della Lega di spostare la sede di alcuni ministeri al nord su cui la Camera dovrà pronunciarsi.
Il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini ha definito "patetica" l’immagine di un governo che pensa di spostare i ministeri, "su questa vicenda li porteremo al voto domani in occasione del decreto sullo sviluppo - ha detto l'esponente del piddì - visto che i ministri leghisti hanno tanta voglia di tornare al Nord lo possono fare e lo faranno, dopo il risultato delle amministrative e dei referendum, ma senza i loro ministeri, che resteranno nella capitale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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