Bergamo - Si concentrano in un cantiere a Mapello, comune al confine con Brembate Sopra, le ricerche della 13enne bergamasca Yara Gambirasio. Nel cantiere dell’ex Sobea, dove è in costruzione un centro commerciale, però, le tracce della minorenne sembrano sparire nel nulla. E' qui che il fiuto dei cani specializzati, oggi è stato impiegato anche il cane svizzero Joker, porta da due giorni gli inquirenti. Lo stesso percorso tracciato oggi da Joker è stato fatto, indipendentemente, da altri due cani specializzati.
Indagine serrata in paese Se gli inquirenti non escludono nessuna pista e mantengono il massimo riserbo, il fiuto canino dunque traccia sempre lo stesso percorso. Yara dal centro sportivo si sarebbe diretta verso via Caduti dell’Aeronautica, dalla parte opposta rispetto alla direzione di casa. Difficile capire se dovesse incontrare qualcuno o se è stata costretta a cambiare percorso. L’ultimo sms, delle 18.44, aggancia secondo indiscrezioni una cella di Mapello, pochi minuti dopo verrà spento. Da questa mattina, le ricerche di carabinieri, protezione civile e vigili del fuoco si concentrano in questo piccolo lembo di terra, tra il cimitero e un campo di granturco, che circonda il cantiere in fondo a via Marconi. Anche con il buio le luci del cantiere e quelle alogene aiutano i soccorritori.
La sonda "life detector" Inutile finora l’utilizzo della sonda "life detector", usata anche in caso di terremoti e capace di trovare i dispersi sepolti dalle macerie. Dopo quattro giorni dalla scomparsa non hanno portato nessun risultato neanche le ricerche nei campi circostanti dove trovano rifugio, in casolari di fortuna, alcuni extracomunitari. Zone già setacciate a poche ore dalla scomparsa di Yara, ma che i soccorritori continuano a scandagliare alla ricerca di un elemento utile per trovare la 13enne con la passione per la ginnastica ritmica.
Il paese: "No al circo mediatico" La strada che porta alla villa dei Gambirasio i non residenti possono percorrerla solo a piedi. Un’automobile della polizia locale sbarra l’accesso: i camper delle televisioni per le dirette satellitari e i mezzi di giornalisti e fotografi devono restare rigorosamente parcheggiati a distanza. Calma e silenzio davanti la casa di Yara, dove il dolore dei genitori e dei fratelli resta chiuso nella più assoluta riservatezza. "Non vogliono che il loro dramma si trasformi nello spettacolo di Avetrana - dicono i vicini di casa - qui a Brembate non lo vuole a nessuno". A Brembate tutti si sono stretti attorno alla famiglia di Yara (nome di etimologia atzeca che significa primavera), ma in modo silenzioso, quasi timoroso. Un modo di stare vicino nei momenti dolorosi, tipico di questa terra, la Valle Brembana, contadini e lavoratori, muratori, gente al lavoro anche di notte, se serve. Nessuno ha voluto però invadere la tragedia della famiglia.
Se si tratta di dare una mano praticamente, allora si muovono in tanti, a partire dal sindaco, Diego Locatelli, che sta prendendo parte direttamente alle ricerche. Anche stamani era infatti al cantiere dove si è concentrata per alcune ore l’attenzione. Con il viso scuro e chiuso non ha voluto parlare con stampa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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