La Cassazione ha ridotto le condanne nei confronti della Marchi e della figlia. La difesa: "Errore di calcolo nella sentenza d'appello"
Le due teleimbonitrici erano state condannate per la bancarotta della società Ascè, con la quale gestivano le loro attività commerciali
La seconda Corte d’appello di Milano ha quantificato in 14 anni la condanna per Vanna Marchi e in 12 anni per la figlia Stefania Nobile. Il processo riguardava la bancarotta della Asce, la ditta attraverso la quale l’imbonitrice televisiva svolgeva la sua attività commerciale
Depositate la motivazioni della Cassazione per la condanna alle teleimbonitrici: 300mila vittime e oltre nove anni di reclusione, ma ne restano da scontare poco più di cinque. I legali: «Stefania non può affrontare il carcere, sia liberata»