La Cbs ha messo in onda un filmato da 53 secondi che spiega alla perfezione ciò che sta accadendo in Siria da cinque anni a questa parte. Una vendetta da parte degli Usa per ciò che gli iraniani – e, di conseguenza anche i loro alleati – hanno fatto in Iraq
Mosca allenta le sanzioni e ripristina i voli charter. Turchia pronta a fornire il gas russo all'Europa. Sul tavolo anche la Siria
Il presidente turco, sempre più lontano da Stati Uniti e Europa, vola in Russia per cercare una sponda nello "zar"
Mentre gli occhi del mondo sono puntati sul sanguinoso assedio di Aleppo, si sarebbero intensificati i contatti tra il presidente siriano Bashar al-Asad e il primo ministro israeliano Netanyahu con Vladimir Putin a fare da tramite
Già 12mila arruolamenti per la Yunarmiya di Putin. Il capo di Stato maggiore Dmitry Trunenkov: "Vogliamo attirare i bambini nei corpi speciali russi"
L’atmosfera a Mosca e dintorni continua a riscaldarsi in vista dell’election day del prossimo 18 settembre. Qualche giorno fa è sul Financial Times è apparso un articolo nel quale si prospettavano i nuovi scenari politici russi all’indomani delle consultazioni elettorali che prevedono, tra gli altri livelli istituzionali, il rinnovo dei componenti della Duma di Stato. In virtù di questa prospettiva, c’è quindi chi azzarda la possibilità che Vladimir Putin, spinto dalla traballante situazione politica globale e delle precarie relazioni con l’Occidente, possa decidere per un rimpasto nel governo centrale, che prevedrebbe come primo degli epurati l’attuale Primo Ministro, Dmitry Anatolevich Medvedev.
Il Bahrein, piccolo stato arcipelago del Golfo Persico è stato sotto la luce dei riflettori della stampa e dei media più che altro per il pugno duro nei confronti dei manifestanti che richiedevano maggiore rappresentatività democratica presso i luoghi di potere
Il presidente russo appoggia apertamente il candidato repubblicano. Tra i due ci sono tanti interessi comuni. Il capo della campagna di Trum, Paul Manafort, molto amico di Mosca
Dalla Libia a Wikileaks passando per la Siria. Così lo Zar ha sempre fatto saltare i piani di Hillary
Se c’è – e c’è – un filo rosso che contraddistingue la politica estera di Vladimir Putin è la capacità di sparigliare di carte. È successo in Siria, per esempio. Mentre l’America e i suoi alleati scaldavano i motori dei caccia per bombardare il regime di Assad, il leader russo ha estratto il coniglio dal cilindro e si è fatto consegnare le armi chimiche siriane. I caccia hanno spento i motori e la guerra sponsorizzata dall’Occidente è stata stoppata