"L'intenzione è di istituire presso il mio ministero un tavolo tecnico di settore, immediato, concreto ed efficace, per dare delle regole di base per l'omologazione di tutti i dispositivi strumentali, compresi gli autovelox. Il tavolo coinvolgerà tutti gli attori a vario titolo competenti". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, rispondendo in Aula al Senato ad un'interrogazione sul corretto utilizzo degli strumenti di rilevazione della velocità dei veicoli. "Il mio obiettivo è di garantire che gli autovelox siano autorizzati per la sicurezza stradale, in chiave di prevenzione e deterrenza, e non come ulteriore tassa, magari su strade a due, tre, quattro corsie a basso tasso di incidentalità", ha aggiunto il ministro ricordando che "nel disegno di legge di riforma del codice della strada, che questo Senato ha già approvato e che conto che la Camera approvi definitivamente entro settembre, è stato inserito un articolo che rimodula le violazioni possono essere sanzionate con l'uso di dispositivi senza contestazione immediata". Camera (Alexander Jakhnagiev)
I soppressivi sono stati respinti a scrutinio segreto: centrodestra compatto, fallisce il blitz rosso. L'opposizione insorge, la replica di Forza Italia: "Non prendiamo lezioni da chi non ha fatto nulla"
La maggioranza vota compatta contro l'emendamento di Azione. Forza Italia: "Lavoriamo a una vera riforma"
“Veniamo da quattro legislature nelle quali le aspettative di centinaia di migliaia di persone rispetto a una riforma della cittadinanza sono state disattese. La stessa Forza Italia ha appena detto che non è il momento di discutere nemmeno di ius scholae, una riforma minima ma che comunque sarebbe stato un passo avanti: allora dobbiamo dire chiaramente che il dibattito di questa estate è stato una farsa. Ricordo che in questo momento le associazioni di italiani senza cittadinanza ci hanno chiesto di sostenere un’iniziativa referendaria che riduca da 10 anni a cinque anni il periodo di tempo di legale soggiorno per avanzare la richiesta di cittadinanza. E’ un inizio concreto che si può e che credo si debba fare. C’è una maggioranza di italiani che vuole questa riforma. E forse anche in quest’aula, se assume il coraggio e la volontà politica, ci sarebbe una maggioranza per una riforma della cittadinanza”. Lo ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi, relatore di minoranza del Ddl Sicurezza, intervenendo nell’aula di Montecitorio. Camera (Alexander Jakhnagiev)
La Camera dei Deputati ha bocciato tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni riguardanti la modifica della legge sulla cittadinanza, incluso quello proposto da Azione che introduceva lo Ius Scholae. La proposta prevedeva l’acquisizione della cittadinanza per i minori figli di immigrati dopo aver completato un ciclo scolastico di dieci anni. Il voto, avvenuto a scrutinio palese, ha visto 169 voti contrari, 126 favorevoli e 3 astenuti. Tra i contrari si è schierata anche Forza Italia, nonostante il partito avesse discusso a lungo di questo tema nei mesi precedenti. Camera (Alexander Jakhnagiev)
"Oggi ho convocato per il prossimo 24 settembre il tavolo di crisi. In quella sede definiremo una strategia di azione comune che possa garantire un intervento incisivo e coordinato volto a far fronte alla crisi determinata dalle decisioni dell'azienda". Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il question time alla Camera sul rilancio della Portovesme. "Voglio rassicurare i lavoratori - ha aggiunto - che ci spenderemo per evitare che la Glencore abbandoni il nostro Paese senza assumersi le proprie responsabilità sul piano economico, sociale e ambientale". Camera (Alexander Jakhnagiev)
"L'Italia si sta dotando di un nuovo impianto normativo finalizzato a ridurre la pressione sulle risorse idriche che, attraverso tre specifici decreti, interviene su diversi aspetti legati ad una gestione ottimizzata dell'acqua. La struttura di governance avrà il compito di facilitare la rimozione degli ostacoli all'adattamento e terrà conto delle istanze provenienti dai vari livelli di Governo". Lo ha evidenziato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo nell'Aula della Camera nel corso del question time, a un'interrogazione M5S sull'emergenza siccità rivolta al ministro dell'Ambiente. Camera (Alexander Jakhnagiev)
"L'attenzione mia e del governo sulla crisi in Venezuela continua a essere altissima, ci siamo attivati fin da subito per difendere la libertà di voto e il rispetto dei diritti. Chiediamo risultati elettorali trasparenti, la fine della repressione e la liberazione degli oppositori. Occorre mantenere la pressione internazionale e continuare a garantire il sostegno all'opposizione, anche di più dopo l'esilio di Edmundo Gonzalez Urrutia". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani al question time alla Camera. Camera (Alexander Jakhnagiev)
"L'attenzione del governo sulla crisi in Venezuela continua ad essere altissima e la posizione dell'Italia è chiara: l'esito elettorale proclamato dalle autorità venezuelane non ha alcuna legittimità. Voglio sottolinearlo ancora una volta in quest'Aula: il popolo venezuelano ha il diritto di decidere liberamente il proprio destino. In Venezuela risultano attualmente detenuti otto cittadini italo-venezuelani, mentre una cittadina italiana è sottoposta alla misura cautelare del divieto di espatrio, dopo essere stata arrestata e poi rilasciata in attesa di giudizio. Risultano attualmente detenuti in Venezuela 8 doppi cittadini italo-venezuelani. A questi si aggiunge una cittadina italiana sottoposta alla misura cautelare del divieto di espatrio. Dopo essere stata tratta in arresto è stata tempestivamente rilasciata in attesa di giudizio anche a seguito della pronta attivazione dell'ambasciata nei confronti delle autorità locali. Dall'inizio della crisi la tutela degli oltre 160mila connazionali residenti in Venezuela è sempre stata la nostra priorità". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il question time alla Camera. Camera (Alexander Jakhnagiev)
L'ipotesi è che esista un archivio d'immagini e registrazioni rubate. Linea dura voluta dal presidente