Il gup Stefano Vitelli ha assolto con formula piena: "Insufficienza di prove". L'imputato, in lacrime: "Lo sapevo". La famiglia Poggi: "Giustizia non è fatta, faremo ricorso"
Per Alberto Stasi arriva il giorno che vale una vita intera. L’accusa ha chiesto per lui una condanna a 30 anni indicandolo come l'assassino di Chiara Poggi. Un processo senza vere prove e senza un movente certo
Nel tribunale di Vigevano in corso l'arringa della difesa di Stasi: "Alberto fino alle 13,30 è rimasto in casa. Le prove? Ci sono i tabulati e il pc". Poi la stoccata al pm: "Avrei paura di questa accusa"
Durante la requisitoria il pm Muscio prova a giocare sull'effetto sorpresa. Cambia l'ora del delitto (dopo che le analisi sul pc di Stasi confermano un uso tra le 9,36 e le 12,20): "Tra le 12,40 e le 13,30". Chiesto il massimo della pena
I consulenti medico legali del pm Rosa Muscio hanno individuato come possibile arma del delitto di Chiara Poggi un paio di forbici da sarto. Nel mirino quelle sei chiamate a vuoto sul cellulare della ragazza
I testimoni notarono una bici nera da donna fuori da casa Poggi il giorno dell’omicidio. In casa Stasi c'è una bici, mai sequestrata, che la parte civile vuole oggi, a oltre due anni dal delitto, che sia acquisita
Il dibattimento ricomincia dalla discussione sulla superperizia informatica disposta dal gup Stefano Vitelli. Ieri davanti al gup Vitelli i periti nominati dal magistrato. Le tesi confermerebbero l'alibi del giovane imputato
La perizia delle parti civili: sulla pennetta Usb della ragazza uccisa a Garlasco salvati tre documenti sulla pedofilia, altri sull'anoressia e sul disturbo dovuto "all'estrema dipendenza reciproca". Oggi consegna dell'altra perizia
L'analisi medico-legale del consulente super partes, il dottor Varezzo, segna un altro punto a favore della difesa dell'ex fidanzato di Chiara Poggi. L'alibi dell'imputato viene confermato: distrutto il castello accusatorio
Nuovi accertamenti aggravano la posizione del giovane accusato di aver ucciso la fidanzata. Le analisi dimostrano che le macchie di sangue sulla scena del delitto hanno un’estensione maggiore di quella riscontrata finora