Il settimanale tedesco Der Spiegel ha definito gli italiani un popolo di codardi: "Non sono una razza". Il direttore Alessandro Sallusti replica con un editoriale: "A noi Schettino, a voi Auschwitz" (leggi l'articolo). Protestiamo inviando una mail alla loro redazione. Sui social network si apre un dibattito. Dopo aver risposto alle polemiche su Twitter, Sallusti chiarisce le ragioni del suo articolo in un videoeditoriale: GUARDA. ALL'ESTERO La prima pagina del Giornale fa il giro del web
Una nota di protesta del nostro ambasciatore a Berlino e nulla di più. Sta passando sotto silenzio l’aggressione all’Italia messa in atto da Der Spiegel: copertina sul caso Concordia e un titolo che non lascia spazio a equivoci: italiani codardi. Secondo loro siamo tutte persone da evitare. Loro sì che sono bravi, "con noi certe cose non accadono perché a differenza degli italiani siamo una razza". Protestiamo scrivendo un messaggio sulla pagina Facebook della rivista. O inviando un'email alla loro redazione. Alessandro Sallusti risponde alle polemiche su Twitter
Il direttore del settimanale tedesco è Georg Mascolo. Suo padre è nato a Castellammare di Stabia, ad appena 14 km da Meta di Sorrento, il paese di Schettino
Michele Vansise scrive all'autore dell'articolo: "Perché si tirano in ballo tutti gli italiani?"
Il settimanale tedesco dedica al simbolo di Roma un lungo articolo: la scultura bronzea attribuita da sempre a un artista etrusco del V secolo avanti Cristo sarebbe stata realizzata nel Medioevo e sarebbe la copia di un originale fuso a Bisanzio nel 1204

La sinistra frondista sogna il ribaltone: i cospiratori sono al lavoro senza tregua per mandare a casa il Cav. Bersani: "I vecchi protagonisti si facciano da parte". Quella che i democratici hanno in mente è una fase di decantazione, in vista delle elezioni, per preparare la strada alla sinistra