Un disastro, tante versioni. Il naufragio del caicco sugli scogli a pochi metri dalla costa di Steccato di Cutro che ha ucciso 67 migranti è solo l'ultimo, disastroso evento di una catena che è ancora in buona parte da chiarire
![Scontro sull'allerta scattata già sabato. La Guardia costiera: "Decide il Viminale"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/sm/public/foto/2023/03/02/1677735125-ayadxekiyrzymetop1ug-fotogramma.jpeg?_=1677735125)
Un disastro, tante versioni. Il naufragio del caicco sugli scogli a pochi metri dalla costa di Steccato di Cutro che ha ucciso 67 migranti è solo l'ultimo, disastroso evento di una catena che è ancora in buona parte da chiarire
Una motovedetta libica avrebbe sparato alcuni colpi d’arma da fuoco di avvertimento verso il peschereccio Salvatore Mercurio, che si trovava in acque internazionali a nord di Bengasi
Secondo l'emittente televisiva greca “Skai”, non tutti i passeggeri sarebbero stati tratti in salvo. Da fonti italiane, invece, non arrivano al momento conferme
Lo sbarco nel Cosentino, avvenuto intorno alle 8, era stato notato da alcuni cittadini che si trovavano nei pressi dell'area portuale e che hanno dato l'allarme al numero di emergenza 112
Il sottufficiale aveva soccorso due ragazzi. Il cognato: "Mandato allo sbaraglio"
Aurelio Visalli, sottufficiale della Guardia Costiera, si è tuffato con sprezzo del pericolo spinto dal dovere di ogni marinaio come lui
"Sei morto da eroe". Il commento su Facebook di Patrizia, zia di Aurelio, è il pensiero di tutti gli italiani, non solo quelli che lo conoscevano
Un 15enne e un 13enne avevano deciso di tuffarsi in mare nonostante le condizioni fossero avverse: il corpo del sottufficiale, padre di due figli, è stato ritrovato privo di vita
La Francia fa la voce grossa e non si prende i migranti della Sea Eye: "L'Italia è più vicina". E il nostro governo si piega
Con un comunicato stampa, la Guardia Costiera ha reso noti i motivi per i quali Sea Watch 4 si trova in fermo amministrativo a Palermo, rispondendo così alle accuse di pratiche vessatorie della Ong