minori

Aule e palestre inagibili, aree interdette per danni da infiltrazioni d'acqua, alunni senza bagni per colonne di scarico ostruite. E il Comune di Napoli da mesi non interviene per la manutenzione. Questa la situazione disastrosa in cui si trovano diverse scuole napoletane.

Agata Marianna Giannino
Tra le scuole a pezzi di Napoli Niente bagni e acqua dal tetto

Le immagini dei ragazzi di Napoli in giro per il centro della città e i suoi quartieri periferici

Agata Marianna Giannino
I figli di Napoli

Per le baby gang arrivano i militari, ma a Napoli ci sono ancora quartieri periferici emarginati con una dispersione scolastica in aumento, i servizi sociali sono insufficienti e i fondi comunali tardano ad arrivare a chi si occupa di minori a rischio.

Agata Marianna Giannino
Napoli, la piaga delle baby gang e quei quartieri emarginati

Per le baby gang arrivano i militari, ma a Napoli ci sono ancora quartieri periferici emarginati in cui la dispersione scolastica è in aumento, i servizi sociali sono insufficienti e i fondi comunali tardano ad arrivare a chi si occupa di minori a rischio.Giuseppina Conte, presidente di "Centro diunro Progetto Oasi", è costretta a rivolgersi alle banche per tenere in piedi le attività che organizza per circa 200 bambini e ragazzi a rischio del rione Sanità. Il Comune di Napoli è in ritardo di 20 mesi nel versamento di quei fondi con cui si sostiene l'associazione. I ragazzi della periferia orientale di Napoli ci hanno raccontato di quanto si sentano emarginati e di come per loro sia complicato addirittura raggiungere la scuola. Cesare Moreno, presidente dell'associazione "Maestri di strada", sostiene che in quei quartieri l'area dell'emarginazione sociale e dell'abbandono educativo è grossa e il numero delle famiglie monoparentali batte tutti i record, in una realtà in cui non c'è integrazione tra i vari strumenti di azione di tipo repressivo, preventivo e educativo, e mancano gli spazi per fare cittadinanza attiva. A Napoli "i servi sociali sono insufficienti per assicurare un sostegno allo sviluppo dei minori che vivono all’interno di contesti multiproblematici o violenti", afferma inoltre la dirigente scolastica dell'istituto comprensivo "Bovio-Colletta", Anna Rita Quaglierella. Sono stati suoi alunni alcuni di quei baby camorristi della paranza dei bambini che ha preso parte alla guerra di camorra che ha insanguinato il centro storico tra il 2014 e il 2016. Oggi quei ragazzi li racconta e li ricorda con rammarico, perchè la scuola, nonostante le loro "capacità intellettive fuori dal comune" non è riuscita a distoglierli da un "destino già segnato".

Agata Marianna Giannino
Baby gang: così Napoli affronta la devianza giovanile

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Aurora Vigne
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