Il 15 febbraio 1989, il generale comandante della 40^ Armata sovietica Boris Vsevolodovich Gromov attraversa il ponte dell’Amicizia afghano-uzbeko, confine in metallo e asfalto che separa la Repubblica socialista uzbeka dal territorio teatro della prima e ultima sconfitta militare russa del secondo dopo guerra (1979-1989)
Russia
In Occidente l’ossessione anti-Putin sta arrivando a livelli patologici: coinvolge l’élite politica, intellettuale e tecnocratica tra le due sponde dell’Atlantico
Alla vigilia della prosecuzione dei negoziati di pace per la Siria, che si terranno a Ginevra a partire da oggi e dai quali non si attendono significativi sviluppi, emergono alcuni segnali importanti da parte degli attori presenti più o meno indirettamente nel conflitto siriano.
Il futuro comandante delle forze Usa in Europa: "Putin ci contrasta. Deve capire che ad ogni azione corrisponde una reazione"
Netanyahu: "Dobbiamo evitare contrattempi, malintesi e scontri inutili". Putin: "Date le circostanze, può capitare"
Russia e America non si stanno combattendo solamente in Siriae in Ucraina. Esiste anche unaguerra nascosta che si combatte tra i fondali marini. Una guerra fredda, se vogliamo, per la supremazia marittima. Già a fine dicembre avevamo parlato di un importante dossier dei servizi segreti americani russi in cui veniva segnalato un incremento significativo della potenza navale russa
La Banca di Russia e la People’s Bank cinese starebbero creando una piattaforma comune per il commercio di oro. Una mossa, quella delle due banche centrali, che potrebbe unire i primi due Paesi al mondo per acquisto di metallo prezioso. E tutto questo, naturalmente, porterebbe ad una profonda frizione con il sistema economico e finanziario occidentale
La sentenza di oggi libera la Russia dal pagamento di una compensazione multi-miliardaria
Dopo la massiccia offensiva degli ultimi mesi condotta dall’esercito siriano con il supporto militare russo, il Califfatosi è trovato per la prima volta dopo due anni in una fase di ripiegamento
Gli analisti del Pentagono lo chiamano “arco d’acciaio”. Si tratta di un’ideale tratto militarizzato dai russi in grado di confrontarsi con le forze della Nato in un ipotetico scontro. L’arco d’acciaio sarebbe stato espressamente teorizzato sulle capacità della Marina russa di contrastare quella della Nato e degli Stati Uniti. Appare evidente come al centro della nuova strategia marittima del Cremlino vi siano i mari che circondano la Russia, in un arco teorico di proiezione che va dall’Artico al Mediterraneo