Da sabato 4 febbraio, quando i poliziotti della regione dell’Espirito Santo hanno incrociato le braccia “a tempo indeterminato” per rivendicare aumenti salariali, la capitale Vitoria – solitamente tranquilla, almeno a guardare le statistiche dei morti ammazzati che fanno del Brasile uno dei paesi più violenti al mondo – si è trasformata in un inferno. Oltre 270 gli esercizi pubblici saccheggiati, 75 i morti ufficiali in appena quattro giorni, cadaveri adagiati sui marciapiedi di fronte alle morgue, strapiene, una violenza da Far-West che dallo scorso fine settimana ha invaso le strade di questa parte del paese del samba tra le regioni di San Paolo e Rio de Janeiro dove, come se non bastasse, dopodomani i poliziotti carioca potrebbero anche loro cominciare uno sciopero a tempo indeterminato
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