
Un atto di autodifesa secondo gli israeliani, una «grave violazione del cessate il fuoco» secondo Hamas. Rischia di far franare la fragile tregua l'attacco aereo condotto ieri con un drone dalle forze israeliane dell'Ifd nei pressi di Rafah, nella Striscia di Gaza, che ha provocato la morte di due «agenti di polizia» dell'enclave palestinese e il ferimento di un terzo. Secondo l'Idf sarebbero stati presi di mira «uomini armati» che si stavano avvicinando alle forze israeliane, come scrive su X mentre per Hamas i tre si trovavano nella zona di al-Shawka, a est di Rafah, per la consegna di aiuti umanitari. Hamas parla di «grave violazione dell'accordo di cessate il fuoco» in vigore dal 19 gennaio scorso, e di «un crimine che si aggiunge alle altre violazioni dei termini dell'accordo», sollecitando i Paesi mediatori a intervenire per fermarle.
La prima fase della tregua, iniziata lo scorso 19 gennaio e della durata prevista di 42 giorni, va comunque avanti, anche se Hamas in più occasioni ha minacciato di non procedere alla prevista liberazione di una quota dei 33 ostaggi inseriti nell'accordo. Si inizia a ragionare su una possibile fase 2. Ieri l'inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff (che ieri a Fox news ha detto di ritenere che tutti i 19 soldati dell'Idf ancora prigionieri di Hamas a Gaza siano vivi) ha dichiarato di aver avuto «colloqui produttivi e costruttivi riguardo alla conduzione della seconda fase dell'accordo sugli ostaggi e la tregua a Gaza». Witkoff ha detto che i colloqui continueranno questa settimana «in una località ancora da stabilire». In realtà Israele non sembra convintissima di andare avanti: Netanyahu pare avere il solo scopo di liberare tutti i suoi ostaggi per poi procedere al totale annientamento delle capacità militari e politiche di Hamas perché Gaza non rappresenti più una minaccia. «L'esitazione degli occupanti nell'avviare la seconda fase dei negoziati conferma la loro mancanza di serietà sull'accordo avallato dai mediatori», accusa Hamas, affermando che il premier israeliano Benjamin Netanyahu è «un criminale di guerra» che vuole ostacolare l'attuazione dell'intesa e lo «scambio di prigionieri» per «tornare all'aggressione e commettere altri crimini di genocidio». Secondo fonti palestinesi citate dal quotidiano saudita Asharq Al-Awsat «Hamas non ha obiezioni a proseguire» l'intesa, mentre l'obiettivo della delegazione israeliana a Doha è solo «perdere tempo» boicottando i negoziati.
C'è poi anche il fronte libanese, sempre caldo. Ieri i media ufficiali di Beirut hanno affermato che aerei israeliani avrebbero effettuato tre attacchi nella valle della Bekaa, nell'est del paese, due giorni prima della scadenza di un fragile cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. «Gli aerei da guerra nemici hanno effettuato due attacchi alla periferia della città di Harbata e un terzo attacco alla città di Halbata», nel nord della valle della Bekaa, ha affermato l'agenzia di stampa nazionale ufficiale. Inoltre una donna è stata uccisa e diverse altre persone sono rimaste ferite nella città di Houla, nel Libano meridionale, vicino al confine con Israele. L'Idf, riporta il Times of Israel, afferma di aver sparato colpi di avvertimento dopo che alcune persone si sono radunate nella zona ma non ha confermato che ci siano stati civili colpiti. Hezbollah ha intanto chiesto al governo libanese di revocare la decisione presa nei giorni scorsi di vietare l'atterraggio degli aerei iraniani a Beirut «per impedire al nemico israeliano di imporre i suoi diktat e violare la sovranità nazionale».
E intanto il capo di Hezbollah, Sheikh Naim Qassem, ha chiesto una vasta partecipazione al funerale dell'ex leader Hassam Nasrallah (morto lo scorso settembre) il prossimo 23 febbraio. «Chiediamo di non sparare in aria e di non comportarsi in modo da compromettere l'evento».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.