Centinaia di francesi hanno assaltato le tabaccherie italiane formando lunghe code al confine di Ventimiglia, per mettersi al sicuro visto l'imminente lockdown. Nel nostro Paese, infatti, le sigarette costano anche più della metà
Centinaia di francesi si sono riversati oggi al confine di Ventimiglia, prendendo d'assalto le tabaccherie per fare scorte di sigarette in vista dell'imminente lockdown che scatterà domani. Sì, che Macron ha lasciato aperte le scuole e le frontiere, ma sarà possibile entrare nel nostro Paese o comunque uscire dalla Francia per fare la spesa in Italia? A scanso di equivoci, meglio mettersi al sicuro e molti francesi, alcuni addirittura "armati" di borsoni, hanno formato lunghe code fuori dalle rivendite non solo di Ventimiglia, ma anche di alcune località limitrofe.
Le giacenze sui conti correnti erano di poche decine di euro, erano "poveri" e pertanto percepivano il reddito di cittadinanza, ma giocavano centinaia di migliaia di euro su piattaforme del gioco d'azzardo online
Sono decine i migranti che quasi quotidianamente cercano di espatriare abusivamente in Francia dal valico frontaliero di Ventimiglia, in provincia di Imperia. C'è così chi percorre la ferrovia a piedi, chi si nasconde in qualche carrozza del treno e chi, invece, "assalta" i tir - come accade spesso all'autoporto di Ventimiglia - cercando di nascondersi in mezzo al carico. Gli autotrasportatori da una parte temono di essere arrestati a un controllo della polizia in Francia e dall'altra hanno anche paura di controllare il carico, prima di riprendere il viaggio dopo la breve sosta, per il pericolo di aggressioni.
Decine di migranti cercano quotidianamente di espatriare in Francia: chi a piedi sulla ferrovia o sul tettuccio del treno (spesso rischiando di morire folgorati) e chi, ad esempio, nascondendosi nel carico dei tir, come accade all'autoporto di Ventimiglia
Il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino aveva appoggiato il soprabito su una panchina. Durante la diretta con l'emittente televisiva Primocanale, si accorge che il giaccone è sparito e alla giornalista dice: "Vi mando il conto del giaccone"
Ogni giorno lo stesso copione al valico frontaliero di Ponte San Luigi, a Ventimiglia, dove decine di migranti respinti dalla Francia assaltano l'autobus di linea per raggiungere il centro, ma quasi tutti sono senza mascherina oltre che biglietto
Il cliché sempre lo stesso con decine di migranti respinti dalla Francia, che cercano di raggiungere il centro di Ventimiglia, in provincia di Imperia, con l'autobus. A parte che nessuno è in possesso di regolare biglietto, ma fin qui tutto bene (o quasi), se non fosse che molti di loro non indossano la mascherina e creano assembramenti fuori e dentro il mezzo. Questa volta, però, l'autista ha detto basta: ha spento il motore, è sceso ed ha chiamato la polizia. L'assalto all'autobus della linea Ventimiglia-Mortola è ormai un fatto quotidiano e accanto al caso di cronaca, si scatena pure quello politico, con l'onorevole Flavio Di Muro (Lega) che definisce scandalosa questa situazione: "Frutto dell'invasione in atto a Ventimiglia".
Con l'estate si sono intensificati i flussi migratori verso la Francia e in seguito alla recente chiusura del campo Roya gli stranieri si accampano ovunque: per strada, nei parcheggi, lungo i binari della Ferrovia e sotto i ponti del fiume
Nelle ultime settimane sono aumentati i flussi migratori verso la Francia e la chiusura del centro di accoglienza del parco Roya ha indotto molti stranieri ad arrangiarsi accampandosi anche sui binari della ferrovia