Sarà un caso che i Paesi da cui provengono i finanziamenti per la pubblicazione non sono stati travolti dallo scandalo? Ecco chi c'è dietro a uno scandalo che al giornalismo investigativo deve assai poco
C’è poco da esultare, perché la guerra è comunque una cosa schifosa. E c’è poco da gridar vittoria, perché la battaglia per estirpare l’Isis sarà ancora lunga e sanguinosa. Ma le notizie che arrivano da Palmira, la grande città e il grande sito archeologico occupati dall’Isis un anno fa e adesso sul punto di essere liberati dall’offensiva dell’esercito siriano appoggiato dall’aviazione russa, fanno tornare alla mente tutte le volte in cui ci siamo sentiti ripetere, in questi mesi, che l’intervento militare ordinato da Vladimir Putin non avrebbe fatto che complicare le cose, allungare la guerra, favorire l’Isis
Come ha fatto Salah Abdeslam, il terrorista che non si fece saltare a Parigi, a rimanere latitante per tre mesi nello stesso quartiere di Bruxelles in cui era nato e vissuto?
Se negli scacchi esiste il contropiede, Vladimir Putin lo pratica da gran maestro.L’annuncio del ritiro immediato delle truppe russe impegnate in Siria, a sei mesi dall’inizio della campagna contro le formazioni terroristiche e i ribelli anti-Assad e alla vigilia della terza tornata dei colloqui di pace di Ginevra, spiazza tutti proprio come tutti aveva spiazzato l’intervento militare russo
Modesta proposta: Sophie Marceau for President. Se non degli Usa, almeno della Francia. Ormai il suo gran rifiuto (ha respinto la Legion d’Onore dopo che Hollande l’aveva appuntata persino sulla jellaba di Mohammed bin Nayef, ministro degli Interni dell’Arabia Saudita) ha fatto il giro del mondo, inutile dilungarsi