Sonia Bedeschi

Foto profilo di Sonia Bedeschi

Nata a Tortona, dove tutti conoscono almeno una persona, classe 1983, fiera di aver frequentato le scuole dei Salesiani. Cresciuta a suon di danza, musica e ravioli. Qualcuno mi voleva medico, altri avvocato. Invece ho fatto esattamente l'opposto. Curiosa da sempre, vivace dalla nascita e piena di energia nel dna, ho intrapreso il giornalismo per pura passione e perché mi piace l'idea di svegliarmi la mattina e non sapere cosa mi riserverà la giornata. Ma grazie a tenacia, creatività  e un pizzico di incoscienza, la notizia non manca mai. Ho iniziato a collaborare nelle televisioni piemontesi e lombarde circa dieci anni fa dove ho capito di essere tagliata per la telecamera, il microfono e l'ascolto per la gente. Hanno cercato in tutti i modi di ostacolarmi chiedendomi se volessi fare la showgirl o la giornalista, ma lo dicevano perché ero "scomoda"!.Bene, ora vi dico come la penso: quando il giornalista incarna le doti dell'artista può solo dare valore aggiunto a tutto quello che fa. Questa e' la chiave che fa la differenza. Nella redazione del IlGiornale.it realizzo reportage, video-inchieste di cronaca e politica con qualche "fuori-pista" dove intervisto personaggi dello spettacolo e figure controverse. Una veste poliedrica che sto affinando con gli anni.

Alla stazione di Roma Termini i nomadi si confondono tra la folla vestiti da "bravi ragazzi" e con il badge al collo. Così mettono a segno furti e borseggi

Sonia Bedeschi
I rom cambiano look e prendono d'assalto le stazioni

Dopo l'arrivo della pattuglia della Polizia di Stato ci avviciniamo al vagone dove dormono due clandestini. Un agente li sveglia. Un marocchino e un algerino, clandestini entrambi, senza documenti, in pessime condizioni fisiche. Il marocchino è clandestino in Italia dal 2001. Ecco il loro traumatico risveglio. Dopo un rapido controllo perdiamo le tracce.

Sonia Bedeschi
L'incontro con i clandestini che vivono nei vagoni abbandonati

I dipendenti delle Ferrovie dello Stato che lavorano all'interno della rimessa ferroviaria si sfogano : "Questa è terra di nessuno". Di notte c'è di tutto tra clandestini, rom, extracomunitari. I dipendenti si barricano negli uffici con la porta antipanico e non si azzardano ad avvicinarsi ai vagoni. Ascoltate la loro difficile convivenza tra furti, minacce e paure.

Sonia Bedeschi
La paura dei dipendenti delle Fs che convivono nella rimessa con i rom

Nella rimessa ferroviaria di via Saccardo a Milano, una zona di proprietà delle Fs, rom e clandestini occupano i vagoni abbandonati. Pochi mesi fa è andato a fuoco un vagone dove dormiva una famiglia di nomadi. Nell'area lavorano operai, addetti delle Ferrovie dello Stato, rom e clandestini. Una situazione surreale che scatena paura, minacce e furti.

Sonia Bedeschi
I vagoni dei treni occupati da rom e clandestini
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