A Milano diverse famiglie rumene vivono nel degrado più totale e vengono sfruttate dalle cooperative italiane. Così, coop e rom sguazzano tra mercato nero e criminalità organizzata
Sonia Bedeschi
Milano. In via Rubattino, esattamente sotto la tangenziale, vivono circa 25 famiglie rom. I mariti e padri di famiglia raccontano il trattamento che le coop italiane gli riservano sul lavoro. Ma se da una parte si lamentano, dall'altra continuano con la politica del "tutto è dovuto".
Milano, via Marcinelle. L'area privata di proprietà della BMP è occupata abusivamente da una quarantina di rom, tra cui anche bambini. Riusciamo a parlare con un ragazzo rumeno di 32 anni che ci racconta di lavorare, in nero, per una cooperativa italiana. Monta palchi e palcoscenici per gli spettacoli a San Siro. Di giorno lavora, di notte ritorna insieme alla sua famiglia nel degrado più totale in mezzo all'immondizia e ai rifiuti.
1.380 immigrati sistemati in grandi alberghi, case di riposo, asili e dormitori. Intanto gli anziani e i senzatetto vengono sbattuti fuori.
Denunciati due nomadi a Treviso: si spacciavano per acquirenti di gioielli e auto in vendita online per derubare i venditori
Immigrati e clandestini verranno trasportati nelle strutture sanitarie in taxi. Gratis. In cambio verranno tagliati i trasporti urgenti per i cittadini
Al porto di Taranto i conducenti di autobus sono stufi di essere a disposizione dei profughi. Sale la paura di essere infettati e aggrediti.
Bancarelle piene di merce rubata. Cittadini in rivolta. Ma il sindaco Ignazio Marino fa orecchie da mercante
Dal ponte di Calatrava a Piazza San Marco, gli stranieri piazzano tende. Qualcuno si concede un tuffo in Laguna per un bagno notturno