Cina

Il campus di Dongguan è in villaggio di 140 ettari dove nasce tutta la tecnologia Huawei. Creato dall’architetto giapponese Nikkesenkei, è un omaggio alla cultura europea: ogni area è ricostruita prendendo spunto ad alcune città del Vecchio Continente, per l’Italia ci sono Bologna e Verona. E tra gli uffici dove si la vora su 6G, intelligenza artificiale e altre soluzioni tecnologiche, campeggia un’enorme biblioteca dove il sapere diventa fonte di innovazione

Marco Lombardo
Nel campus di Huawei a Dongguan che riproduce le città europee

Nuovo avvistamento in volo per il misterioso caccia stealth senza coda della Cina. Nelle scorse ore alcuni filmati hanno immortalato il J-36 (nome ufficioso) per la seconda volta in azione dopo il battesimo di fuoco avvenuto lo scorso dicembre. Cosa sappiamo dell'ultimo jolly di Pechino? Che è stato costruito dalla Chengdu Aircraft Corporation, e che lo stabilimento dell'omonima azienda presenta un rifugio in grado di contenere la grande apertura alare dell'aereo, consentendogli di essere preparato per il volo ed effettuare i controlli finali con un tempo minimo di esposizione a spettatori e satelliti.

Redazione
Il secondo volo del nuovo caccia stealth cinese J-36

Nei giorni scorsi un caccia della Marina cinese si è schiantato durante un'esercitazione di addestramento nei pressi di Jialaizhen, nella contea di Lingao, provincia di Hainan. L'incidente ha riguardato uno Shenyang J-15, spesso soprannominato "Flying Shark", jet da combattimento cinese imbarcato su portaerei. Le autorità si sono limitate a spiegare che l'aereo da combattimento, del Comando del teatro operativo meridionale dell'esercito cinese, si è schiantato in un'area aperta nella provincia insulare meridionale di Hainan, e che il pilota è riuscito a salvarsi prima dell'impatto. La causa dell'accaduto è sotto inchiesta anche se i riflettori sarebbero adesso puntati sul programma di aviazione militare cinese, sull'affidabilità del velivolo e dei suoi componenti, motore in primis.

Redazione
L'incidente del jet cinese Shenyang J-15

L’intelligenza artificiale è diventata un terreno di scontro tra le grandi potenze. Cina e Stati Uniti sono impegnati in questa nuova “corsa allo spazio”, nel tentativo di mantenere un continuo vantaggio sull’avversario in termini di innovazione e sviluppo tecnologico

Filippo Jacopo Carpani
La scommessa mondiale sull'IA

I mari dell'Indo-Pacifico ribollono. Negli ultimi giorni la Marina dell'esercito cinese ha inviato le sue navi ad effettuare manovre nei pressi di due aree strategiche. La prima riguarda lo Stretto di Taiwan, più in generale l'area marittima che separa la terraferma dall'omonima isola di Taiwan. La seconda - raro che Pechino si spinga fino a queste latitudini - coincide con il Mare di Tasman, tra Australia e Nuova Zelanda. Allo stesso tempo le imbarcazioni della Cina hanno anche effettuato pattugliamenti congiunti nei pressi di Corea del Sud, Malesia, Vietnam e Giappone, facendo scattare allarmi più o meno preoccupanti. Ma cosa c'è dietro un'attività così intensa quanto improvvisa? Quali sono i piani di Xi Jinping?

Redazione
Le esercitazioni cinesi nelle acque dell’Indo-Pacifico

Nelle ultime ore sono apparse sul web diverse immagini che mostrano il caccia stealth cinese J-20 volare nella cosiddetta "modalità bestia", ovvero trasportando missili aria-aria esterni sotto le ali e rispecchiando l'operatività già vista nei caccia statunitensi di quinta generazione. Gli aerei di questo tipo possono passare dalla "modalità a bassa osservabilità" alla "modalità bestia" per operare in ambienti dove l'impiego di munizioni è prioritario rispetto alla massimizzazione della furtività. Queste clip, tra l'altro, sono emerse in un momento particolare, e cioè nello stesso periodo in cui la Cina sta studiando vari modi per aumentare il numero di armi primarie ospitate internamente dal citato J-20.

Redazione
Il caccia stealth cinese J-20 in "modalità bestia"

Un nuovo jolly per difendersi dalle minacce aree nemiche rappresentate dai droni, compresi i temibili droni kamikaze manovrabili. La Cina sembrerebbe aver testato con successo il sistema di protezione attiva (APS) GL-6 contro un razzo lanciato da un velivolo aereo senza pilota (Uav). Lo si evince da alcuni filmati diventati virali sul web, nei quali si vede un razzo a propulsione RPG-7 sparato contro un carro armato Type 96 dotato di APS che viene neutralizzato prima di colpire il bersaglio. Il citato GL-6 è costituito da due componenti principali, lanciatori torrettati che sparano proiettili con testate esplosive e una serie di piccoli radar per rilevare minacce in arrivo e dare il segnale alle torrette per attaccarle. Le torrette sono invece progettate per consentire ingaggi ad alto angolo contro minacce dall'alto. Ebbene, secondo i media cinesi affermano tale sistema è in grado di difendersi da missili guidati anticarro (ATGM), razzi anticarro di fanteria, granate lanciate a razzo e minacce aeree senza equipaggio come munizioni vaganti.

Redazione
La Cina testa il sistema di protezione attiva (APS) GL-6

Una giovane performer russa di 22 anni si stava esibendo come sirenetta in un acquario di un parco in Cina. Uno dei pesci presenti in acqua l'ha attaccata. La giovane ha riportato ferite alla testa, al collo e all'occhio, ma e' stata fortunata a non riportare danni ben peggiori: infatti il pesce le ha afferrato occhialini e clip nasale. Dopo l'attacco il parco offerto un risarcimento per "danni morali", ma le e' stato impedito di parlarne nel tentativo di insabbiare quanto successo. I filmati dell'accaduto sono pero' stati diffusi sui social.

Ansa
Cina, "sirenetta" attaccata da un pesce mentre si esibiva in un acquario

"La cooperazione economica e commerciale tra Cina e Stati Uniti e' di reciproco vantaggio", ha osservato la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, dopo che Trump ha affermato che "preferirebbe non imporre" dazi alla Cina a dispetto delle ripetute promesse fatte durante la campagna elettorale di colpire voler il principale rivale economico e strategico americano con pesanti tariffe fino al 60% sull'import made in China. "La guerra commerciale e i dazi non hanno vincitori e non sono utili agli interessi di alcuno e del mondo intero", ha aggiunto Mao. Nel corso di un'intervista a Fox News trasmessa giovedi', alla domanda sulla possibilita' di raggiungere un accordo con il presidente cinese Xi Jinping su Taiwan e il corposo dossier commerciale, Trump ha risposto di "poterlo fare perché abbiamo qualcosa che vogliono, abbiamo una pentola d'oro. Abbiamo un potere molto grande sulla Cina, e sono le tariffe, e loro non le vogliono, e preferirei non doverle usare. Ma è un potere tremendo sulla Cina"

Ansa
Pechino: "Cina e Usa possono risolvere le loro differenze"

Il presidente cinese Xi Jinping e il suo omologo russo Vladimir Putin parlano in videochiamata, sottolineando le loro forti relazioni reciproche in occasione dell'insediamento di Donald Trump negli Stati Uniti. Nel filmato della videoconferenza, diffuso dalla presidenza russa, i due leader sembrano sorridere, elogiando ancora una volta la partnership strategica russo-cinese intesa come contrappeso al rivale americano.

Ansa
Il presidente della Cina Xi e l'omologo russo Putin parlano in videochiamata
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