Gli smartphone rappresentano un grosso problema ambientale. Da un lato i materiali utilizzati per la produzione consistono in materie prime esauribili, dall’altro l’utilizzo del device ingrandisce l’impronta di carbonio di ognuno. Forbes ha stimato che, nel 2022, 4,5 miliardi di smartphone avrebbe generato 146 milioni di tonnellate di CO2.
Certo, è fondamentale che i produttori di smartphone in primis facciano qualcosa in tal senso: per esempio implementare l’utilizzo di materiali riciclati, rendere più efficienti a livello energetico gli impianti di produzione, far sì che l’ennesimo aggiornamento non renda obsoleto il proprio smartphone, senza rinunciare al tempo stesso alla sicurezza del device. Per il momento qualche piccola azione è stata compiuta: il 5G è studiato per ridurre il consumo di energia, gli imballaggi dei device vengono in gran parte da materiali riciclati e gradualmente si stanno eliminando i caricabatterie, in modo da poter riutilizzare quelli dei modelli precedentemente in uso.
La media temporale con cui le persone acquistano un nuovo smartphone è attualmente di 2-3 anni, ma è possibile che nel presente o nel futuro le case produttrici, per essere concorrenziali oltre che ecosostenibili, attueranno molte di queste accortezze facendo sì che si raggiunga una media di 5 anni. Tuttavia ci sono dei piccoli gesti quotidiani che ognuno può mettere in atto per assicurare una certa longevità al proprio device. La Cnn ne ha raccolti alcuni: 5 consigli perfetti per far durare lo smartphone più a lungo possibile e ridurre l’impatto ambientale che deriva dal suo acquisto e dal suo utilizzo.
Riparare
Se qualcosa si rompe nel proprio smartphone, forse si può riparare. E se si può riparare, non c’è bisogno di acquistarne un altro. A volte la riparazione è anche gratuita, perché magari il device è ancora in garanzia oppure si è provveduto a stipulare un’assicurazione, altre volte la casa produttrice prende in carico il device per stabilizzare la fotocamera, sostituire lo schermo o altro a un costo standard. Ma ci sono anche dei piccoli tecnici che a livello locale riescono a risolvere i problemi dei device per un piccolo prezzo.
Resistere alla tentazione del nuovo modello
Il consumismo si basa anche su questi status symbol. Ma non è detto che il fenomeno sia senza conseguenze. È importante non cedere al fascino dell’ultimo modello in commercio se quello che si possiede funziona ancora alla grande. Quando il proprio smartphone avrà dato tutto quello che poteva dare, quello è il momento per sostituirlo con uno nuovo.
Riciclare, vendere o regalare
Se lo smartphone ha esalato l’ultimo respiro oppure se n’è ricevuto uno nuovo in regalo, si hanno di fronte diverse possibilità. La prima è riciclare le singole parti opportunamente, oppure dare in permuta il proprio modello in modo che venga ricondizionato e venduto. Se invece funziona ancora bene, lo si può vendere o regalare a un parente che può averne bisogno.
Caricare la batteria in maniera corretta
Assicurare la giusta longevità allo smartphone significa anche caricare la batteria in maniera corretta. Questo si traduce nel fatto che non bisogna metterlo in carica se la ricarica è ancora funzionale. La cosa migliore è non caricare il device completamente e lasciare che si scarichi invece completamente. È anche importante seguire le istruzioni che verranno date all’acquisto, eventualmente, sulla prima ricarica.
Svuotare il cloud
Sicuramente molti lo fanno: tenere i propri ricordi o gli appunti importanti nel cloud è un modo per assicurarsi di non perderli.
Ma i server su cui sono ospitati i cloud sono responsabili di una fetta importante dell’impronta di carbonio, e quindi periodicamente sarebbe il caso di fare una cernita, eliminando tutti i file inutili, e inoltre spostare foto, appunti e altro materiale importante, sul proprio computer.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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