Siracusa - Si chiama Giuseppe Raeli. E' un pensionato incensurato di 69 anni. Sarebbe lui il "mostro di Cassibile". L'uomo ha già lasciato sotto scorta e nel massimo riserbo la caserma del comando provinciale dei carabinieri di Siracusa per essere condotto nel carcere siracusano di contrada Cavadonna dove verrà rinchiuso in isolamento. Le accuse a suo carico sono di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione di arma in relazione ai diversi episodi che gli vengono contestati. Gli investigatori attendono adesso di valutare quel che emergerà dalle perquisizioni in corso sia nella sua abitazione che in alcuni fondi nella sua disponibilità per verificare se possono essere ricondotti o meno al pensionato anche altri episodi sui quali le indagini sono ancora aperte.
Blitz nella notte Il blitz che ha portato all'arresto del presunto serial killer di Cassibile è stato condotto con il supporto di una trentina di carabinieri. In questo momento sono in corso, anche da parte dei tecnici Ris di Messina, le perquisizioni sia nell'abitazione del pensionato arrestato che in alcuni fondi nella sua disponibilità che si trovano in prossimità della sua abitazione. Tutte operazioni queste che si protrarranno ancora a lungo.
Il serial killer Quanto agli episodi che vengono contestati al pensionato sembra, sempre secondo le primissime indiscrezioni, che possano fare riferimento ad un arco temporale più ristretto rispetto a quello compreso tra il 1996 ed il 2009 sul quale gli investigatori hanno indagato per le diverse vicende che a vario titolo sono state ricondotte alle azioni del cosidetto "mostro di Cassibile". Potrebbe essere finito l'incubo di un serial killer che tra il 1997 e il 2004, ad intervalli regolari, ha ucciso uomini e donne con un fucile calibro 12 seminando il terrore a Cassibile, una cittadina del siracusano nota in precedenza solo perché qui venne firmato nel '43 l' armistizio con gli americani subito dopo lo sbarco delle truppe alleate.
L'ultimo delitto L'ultimo episodio che potrebbe in qualche modo essere collegato alla catena di delitti risale al 18 agosto del 2004: un venditore ambulante di frutta e verdura, Giuseppe Spada, di 47 anni, viene assassinato davanti al furgoncino con la sua merce, in uno slargo in prossimità dello svincolo di Cassibile dell'autostrada Siracusa-Gela. E proprio l'arma utilizzata per compiere l'agguato - un fucile calibro 12 caricato a pallettoni - costituisce il 'filo rosso' che collega tutti gli omicidi, anche se gli investigatori sottolineano che la vittima, a differenza degli altri delitti, aveva precedenti penali ed era in qualche modo sospettato di collegamenti con ambienti della criminalità organizzata e dello spaccio di droga. Il fucile, insomma, potrebbe essere stato scelto dall assassino proprio per depistare le indagini.
Il primo omicidio La catena di sangue legata ai delitti attribuiti al serial killer di Cassibile inizia il 24 maggio 1997, quando con una fucilata a un fianco viene assassinato Gioacchino Franzone, 74 anni. Un paio di anni fa l'inchiesta su questo omicidio è stata archiviata come incidente: l'uomo sarebbe rimasto vittima di una sorta di "trappola" che lui stesso avrebbe costruito, anche se questa tesi non ha mai convinto del tutto gli inquirenti. Non basta: sei mesi fa una delle figlie dell'uomo, Aurora Franzone, un impiegata di 48 anni, diventa bersaglio di un atto intimidatorio, con alcuni colpi di fucile sparati contro il balcone di casa.
La catena di morte Sempre nel 1997, la sera del 13 agosto, viene ucciso Rosario Basile, 42 anni, ragioniere commercialista, freddato mentre cena in veranda nell'abitazione dei genitori. Dieci mesi dopo, il 29 maggio 1998, a finire sotto i colpi di fucile del misterioso sicario è un'ex guardia giurata, Stefano Arcidicono, di 46 anni, assassinato davanti casa. Trascorrono quasi due anni prima che, il 25 aprile del 2000, il serial killer torni a colpire. La vittima questa volta è Giovanni Ficarra, di 68 anni, anche lui, come Basile, mentre cena in veranda con alcuni amici e familiari. Il 21 dicembre dello stesso anno viene assassinata davanti casa anche una donna, Maria Callari, di 29 anni, bracciante agricola. Una settimana prima del delitto la sua auto era stata incendiata. "So chi è stato - aveva dichiarato subito dopo l'attentato -, ma le mie cose sono in grado di gestirle da sola". Il 31 luglio 2003, infine, due anziani coniugi, Sebastiano Tiné 65 anni e la moglie Giuseppa Spadaro di 58 anni, vengono uccisi a fucilate in un agguato mentre prendono il fresco nella loro villa di Fontane Bianche, sul litorale siracusano.
La firma del killer Otto "missioni di morte", dunque, messe a segno con la stessa tecnica e la stessa arma, anche se apparentemente senza alcun collegamento tra le vittime. Il "caso" dei misteriosi omicidi di Cassibile è stato esaminato anche dagli investigatori dell'Uacv, l'unità di polizia contro i crimini violenti, e dai carabinieri del Ris, il Reparto investigazioni speciali, che hanno compiuto una serie di perizie balistiche su cinque fucili sequestrati dagli investigatori. Una di queste armi era stata sequestrata a una donna, una giovane bracciante agricola che nel marzo del 2004 era stata iscritta dalla procura di Siracusa nel registro degli indagati. Ma anche questa pista non si sarebbe rivelata decisiva.
Sulle indagini, del resto, la procura ha sempre mantenuto uno stretto riserbo, evitando perfino di confermare l'esistenza di un indagato. Un mistero che è andato avanti per oltre 13 anni, fino a questo notte, quando i carabinieri hanno arrestato con un blitz il presunto "mostro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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