In un luogo già ricco di fascino, quel ramo del Lago di Como, sono stati trovati antichi reperti che proverebbero l'esistenza di un santuario esistente 4mila anni prima di Cristo. Alla rocca di Somasca a Vercurago, sul ramo orientale del Lago, vicino al Castello dell'Innominato descritto dal Manzoni, è stata rinvenuta una stele con incisioni a cerchi concentrici che fanno pensare a una figura femminile. Oltre alla stele una pietra di forma quadrata, scoperta in una buca piatta a meno di cinquanta centimetri di profondità. La rocca è visitata tutti gli anni da migliaia di pellegrini devoti a San Girolamo Emiliani, prima condottiero e poi padre degli orfani. Gli archeologi stanno ipotizzando l'esistenza di un'ampia area di culto sopravvissuta ai millenni.
«È una delle ipotesi che stiamo vagliando, le indagini sono ancora all'inizio - ha ammesso Alice Maria Sbriglio, responsabile per la tutela archeologica del territorio lariano - Di certo il ritrovamento della statua stele, e degli altri reperti, può considerarsi eccezionale, perché ridisegna la storia della provincia di Lecco».
Il luogo è ricco di suggestioni, la basilica che conserva il sepolcro e i resti di San Girolamo Emiliani, il viale delle cappelle, con le statue lignee che ne raccontano la vita, e poco più su il Castello dell'Innominato, fortificazione medievale, da cui Alessandro Manzoni, alunno dei Padri Somaschi e devoto di San Girolamo, avrebbe tratto ispirazione nel suo romanzo.
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